ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su NIGHT TIME
(Sezione:  IL PARERE DEL POLITICO         Pag.    10)
Dicembre - Gennaio 2006

DONATELLA GIMIGLIANO

   

 

 Assunzione di Responsabilità

Intervista all' Onorevole Alfredo Mantovano Sottosegretario di Stato al Ministero dell' Interno sul decalogo che il Silb intende sottoscrivere con i suoi associati per diventare protagonisti attivi della sicurezza nei locali


 

Onorevole Mantovano, come accoglie il fatto che gli operatori del settore abbiano scelto di aderire ad un patto sociale etico per la qualità dei propri locali finalizzato ad assicurare la piena tutela della clientela?
È un' ottima cosa perché viene dagli addetti ai lavori, quindi da persone che sanno di che cosa si parla, e venendo proprio da loro coincide con una assunzione di responsabilità: è quindi più credibile rispetto a qualcosa che venga imposta da fuori.

Nella Sua veste istituzionale, sottoscriverebbe un documento di questo tipo, o c'èqualcosa nelle clausole che non la convince?
Un documento di questo tipo è importante che sia sottoscritto da coloro che assumono questi impegni, l'impegno di chi occupaoccupanti di un'autovettura, uno ha bevuto l'acqua minerale e gli altri si sono ubriacati.

E sulla tutela della salute come la lotta alla tossicodipendenza, ad esempio, cercando di garantire il massimo controllo all'interno del locale segnalando alle Forze dell'ordine ogni irregolarità?
Anche da questo punto di vista è qualcosa che, prima ancora di rappresentare un obbligo di legge, rappresenta e costruisce un interesse preciso di chi ha un locale da ballo, nel senso che, se si sa che in un determinato locale circolano sostanze stupefacenti, il primo ad essere danneggiato è il gestore di quel locale. fu questo settore è importante l'attività di prevenzione perché come si sparge la voce "cattiva" circa la facilità di uso all'interno di un certo locale, così si sparge parallelamente la voce "buona" che invece è un locale serio e queste cose non vengono tollerate.

Crede possa essere utile, nel contrasto all'alcolismo, il rifiuto di servire e di far entrare le persone in stato d'ebbrezza o in condizioni manifeste di alterazione psicofisica e tali da arrecare un potenziale disturbo alla clientela?
Teniamo presente che su questo fronte ancora di più rispetto a quella del traffico di sostanze stupefacenti non esiste la bacchetta magica, nessuno c'è l'ha e non esistono comportamenti assolutamente risolutivi. Certo, un maggior vigore proprio nell'accesso al locale da parte di chi già manifesta segnali di ubriachezza, è qualcosa che può essere utile. Una attenzione può giovare, poi è chiaro che chi è ubriaco e non entra in discoteca andrà da qualche altra parte a continuare a ubriacarsi, però la consapevolezza che ciò avviene non significa rinunciare ad esercitare un filtro per i locali dove invece vanno tante persone che non hanno queste abitudini.

E sulla definjzione delle modalità di accesso della clientela nei locali? Crede si possa valutare dal punto di vista normativo?
Non esiste ancora una legge organica: in questa legislatura ci si è arrivati abbastanza vicini con la legge sulla Sicurezza Sussidiaria che prevede la possibilità di adoperare agenti e la vigilanza privata che siano pienamente legittimati a svolgere queste attività di filtro. Purtroppo questo Disegno di Legge, pur essendo passato dal vaglio della commissione Affari Costituzionali della Camera, è rimasto fenno in Aula perché è arrivato tardi e purtroppo ci sono state leggi obbiettivamente più importanti, la legge finanziaria e quella sulla tutela del risparmio che sono andate avanti. Però questo lavoro non si può considerare sprecato perché la prossima legislatura non potrà non tener conto di tutte le consultazioni fatte anche con le categorie interessate e quindi potrà essere il punto di ripartenza per arrivare finalmente ad una fonnulazione nonnativa soddisfacente.

Nel decalogo vengono citate delle regole anche per quel che riguarda il lavoro minorile, come ad esempio vietare di servire alcolici al minore o l'utilizzo di minori per attività di spettacolo, pensa sia una buona strada?
È ottima, e qui più che una buona strada è un buon richiamo ad una strada già definita perché le nonne di legge sul punto non hanno incertezze, sono abbastanza chiare e vanno semplicemente applicate. Talvolta ricordare che esistono le nonne di legge può essere utile.

Lei conosce o ha avuto modo di conoscere, anche attraverso le esperienze dei tigli, questo mondo deUe discoteche? Che opinione ha lei di questa realtà?
I miei figli, benché abbiano un età da discoteca, non sono frequentatori assidui, preferiscono altre fonne di trattenimento con i loro coetanei. Ma questi sono gusti e propensioni personali che dipendono un po' anche da come uno si organizza la giornata. Credo che siano comunque delle attività assolutamente legittime che danno lavoro a tantissima gente e per le quali forse proprio questo insieme di impegni che gli imprenditori si assumono, può essere molto utile, se adeguatamente pubblicizzato e poi se concretamente applicato, per far venire meno questo alone di sospetto su qualche caso che gravita intorno a questo mondo per la presenza di alcolici, di sostanze stup~facenti, baby cubiste e per tutto ciò di cui si e occupata la cronaca in tennini negativi.

Pensa che la discoteca, come luogo di aggregazione, possa anche essere utilixmta per favorire e promuovere l'attenzione dei giovani sui temi della salute e della sicurezza, non solo al suo interno, ma anche come gestori, partecipando a campagne di sensibilizzazione...
Questi sono temi importanti sui quali, ovviamente, la collaborazione ha una base volontaria: non può essere frutto di un imposizione per legge, a differenza delle nonne sul lavoro minorile o sugli stupefacenti o sugli alcolici. È ovvio che, maggiore è il coinvolgimento su queste tematiche, e quindi la partecipazione a campagne d'infonnazione serie, per esempio sulla sicurezza stradale o comunque su attività e iniziative di solidarietà sociale, maggiore sarà anche l'apprezzamento di questo mondo nel suo insieme.

Recentemente si è parlato molto del fenomeno deU'abuso di alcool tra i giovani che è sempre più dilagante e preoccupante, come i dati statistici confermano. Si è parlato di una campagna di seusibilizzazione suD'abuso di alcolici da parte dei minori ma, se l'obiettivo è anche la prevenzione suDa sicurezza stadale, nou crede sia necessario considerare anche gli adulti?
L'impostazione di questo tipo sarebbe una impostazione parziale anzi io mi auguro che, come c'è stata non tanto una nuova legge quanto una nuova detenninazione nel cercare di arginare l'uso di tabacco e di derivati del tabacco che è passata soprattutto attraverso una serie di campagne d'infonnazione, accompagnate da qualche contravvenzione in più rispetto al passato, alla stessa maniera ci possa essere una forte campagna d'in fonnazione di dissuasione dall'abuso di alcol. Questo ovviamente deve partire dagli adulti. .


    

 

vedi i precedenti interventi