Alleanza Nazionale ha ufficializzato le teste di lista alla Camera e al Senato per le politiche. Scelte vidimate in prima persona da Gianfranco Fini, che per sè ha riservato la casella di capolista in tutte le circoscrizioni di Montecitorio. Nessuna clamorosa sorpresa, qualche protesta, un corposo trasferimento di big dalla Camera al Senato, posti di tutto riguardo per ministri, viceministri, sottosegretari, portavoce e capigruppo, lo sforzo di rispettare (almeno nelle intenzioni) le quote rose imposte dalla proposta mai divenuta legge. Rimane aperto il caso Gustavo Selva. Il presidente della commissione Esteri della Camera, di ritorno dagli Usa, ha rifiutato la collocazione al Senato (numero due in Umbria, tre in Veneto) dove rischia grosso. Ministri (Tremaglia, Matteoli, Storace, Alemanno, Landolfi), l'ex ministro Gasparri, viceministri (Baldassari e Urso), sottosegretari (Cursi, Martinat, Mantica, Berselli, Saporito, Viespoli, Valentino, Mantovano), capigruppo (Nania e La Russa) e portavoce (Ronchi) invece come big hanno la quasi certezza dell'elezione alla Camera e al Senato.