ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (Sezione: SPETTACOLI   Pag. 27 ) |
Domenica 26 Marzo 2006 |
r. cin. IL CAIMANO. Interviene il regista
Moretti: il mio film non vuole far cambiare le idee sul voto E mentre il mondo politico si divide sul giudizio, gli incassi volano a 400mila euro in un giorno MILANO «Quando ho voluto fare politica, ho interrotto il mio lavoro di regista» ha detto Nanni Moretti al suo pubblico, incontrato ieri a Milano, dove il regista ha ribadito che il Caimano ? volato già a 400mila euro di incassi dopo un solo giorno di programmazione ? «non vuole far cambiare idea sul voto». «Il ruolo di un regista è fare film innovativi, che sorprendano un po'» ha spiegato Moretti, prima di aggiungere che «un Governo con una maggioranza così netta, che ha paura di un film, fa tenerezza: hanno il mito del coraggio e hanno paura di tutto, hanno il mito della forza e sono fragilissimi». Il regista ha ribadito che il film è uscito ora nelle sale, a ridosso delle elezioni politiche, solo «perché era pronto e l'ho fatto uscire. Anche i miei due ultimi film, per coincidenza, sono usciti a marzo, anzi, La stanza del figlio è capitato proprio nell'anno delle politiche». «Sono imbarazzato persino dall'accostare il lavoro di Michael Moore alla vittoria dei repubblicani perché un film ? ha sottolineato ? non deve far cambiare idea a una persona sul voto». Tanto, «da mesi la stragrande maggioranza dei cittadini ha già deciso chi votare, non credo che ci siano un 20-25% di indecisi e, comunque il mio film non vuole far cambiare idea sul voto». Il Caimano, infatti, non parla tanto di Berlusconi, quanto dell'Italia di Berlusconi: «al di là delle contingenze politico-elettorali, quel Caimano si lascia alle spalle delle macerie culturali, istituzionali, psicologiche che ci porteremo dietro per anni. Da 12 anni a questa parte siamo un paese spezzato in due. Quando ero ragazzo gli elettori della Dc e quelli del Pci comunicavano tra loro, avevano un patrimonio comune, mentre il finale duro del mio film dice che ci sono delle macerie con cui faremo i conti per generazioni. Non c'è un uomo solo che ha la colpa di tutto, ma le macerie resteranno». «Ci stiamo abituando a troppe cose, anzi ? ha sottolineato Moretti ? ci siamo abituati all'inimmaginabile, a un Presidente del Consiglio di un'aggressività mai vista, ma questo personaggio non ha plasmato il Paese a sua immagine, il Paese era già quel che era, con un senso civico e dello stato molto più basso di altri paesi, e ora dovremo fare i conti con il costume, la morale, il rispetto delle istituzioni, la mancanza di senso dello Stato». Intanto, il Caimano contribuisce a fornire argomenti a un dibattito politico che si fa sempre più acceso, alimentando polemiche tra i due schieramenti. «Per discutere di un film, bisogna andarlo a vedere. E io non l'ho visto» ha detto il segretario di Rifondazione Comunista Fausto Bertinotti, aggiungendo che comunque «un film né danneggia, né favorisce: è un film. Contro questa propensione manicomiale che mi sembra investire la politica italiana, io semplicemente recito una formula: siccome è un film importante per la cinematografia italiana, ovviamente lo andrò a vedere appena possibile come altri film, ma questo non cambierà il fatto che io voterò Rifondazione comunista. Quale che sia il film». «Va rispettato come opera di ingegno, ma penso che agli italiani non puo fregare di meno»: questo invece il commento tagliente del ministro dell'Economia Giulio Tremonti, mentre il sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano ha dichiarato: «Non ho visto Il Caimano di Nanni Moretti, ma sicuramente lo vedrò, perché ritengo che si debba essere informati su ciò che pretende di avere un'incidenza politica immediata alla vigilia del voto. Nessuna preclusione e nessun pregiudizio. Tra l'altro, ci sono alcuni film di Moretti, come Palombella Rossa e La stanza del figlio, che a me piacciono molto». Con una battuta ha risposto il presidente di Alleanza Nazionale Gianfranco Fini a chi, ieri a Grosseto, gli chiedeva un parere sull'intervento di Nanni Moretti, previsto ieri sera, alla trasmissione di Fabio Fazio «Che tempo che fa». Sollecitato sull'argomento, ha detto: «Fazio chi, l'ex governatore della Banca d'Italia...?». Infine, il ministro dei Beni culturali Rocco Buttiglione ha detto: «Non ho visto il film, ma mi hanno raccontato che è sull'ossessione per Berlusconi che sta nella testa dei cineasti e degli intellettuali di sinistra. È un film nel film e ci dice quello che un cineasta di sinistra pensa di Berlusconi e quello che vorrebbe che Berlusconi fosse. Moretti prende in giro se stesso o, per lo meno, prende in giro l'immagine che gli hanno appiccicato».
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