ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL MATTINO
(Sezione:  Primo Piano         Pag.    9)
Lunedì 20 marzo 2006

ELENA ROMANAZZI

   

 

 Eutanasia e Olanda, Giovanardi non cede

 


 

Roma. «Non mi scuso. Eppoi vorrei proprio sapere di cosa il governo italiano ed io ci dovremmo scusare con l’Olanda». Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, non arretra di un millimetro. A suo avviso la legge votata in Olanda sull’eutanasia è preoccupante. E dunque a lui poca importa se Daniele Capezzone della Rosa nel pugno chiede le sue dimissioni, o se Gianni De Michelis ricorda che «andrebbero rispettate le decisioni prese democraticamente da un altro Stato democratico e dal Parlamento di quello Stato». Quella legge non la condivide. E al suo fianco si schiera compatto tutto il partito, l’Udc. Chiarisce il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini: «Oggi non sono né il segretario né il presidente dell’Udc, nè intendo esserlo in futuro. Ma finché avrò qualche voce in capitolo nel centrodestra italiano sarò garante del diritto di critica, anche della più dura, da parte di tutti i nostri. L’indignazione di Giovanardi - aggiunge - per le leggi olandesi che consentono l’eutanasia e la selezione dei bambini è l’indignazione mia e di tutti i democratici cristiani: «Chiediamo anche al centrosinistra di dissociarsi da simili aberrazioni». Sulla stessa linea il ministro per i beni Culturali, Rocco Buttiglione. I radicali non demordono. Capezzone insiste: Giovanardi si deve dimettere. E aggiunge: «Il ministro Udc ha perso la testa, ma ora è l’intero governo a rendersi complice della sua follia».

Emma Bonino, sempre dei radicali, vede nero: «C’è la possibilità di perdere il terzo ministro, perché credo che l’incidente diplomatico si stia approfondendo. Uno può essere in disaccordo su una legge che fa un altro Stato, ma la definizione nazista... Io vorrei un Paese con dei ministri che sanno stare al mondo, che capiscano in che mondo vivono». Critici anche i Verdi. Paolo Cento condivide la richiesta di dimissioni avanzata da Capezzone: «Il ministro Giovanardi, anziché insistere nelle sue accuse contro l’Olanda, presenti le dimissioni perché espone L’Italia all’ennesima brutta figura internazionale». Non è meravigliato dalle parole di Giovanardi, Enrico Boselli, socialista delal Rosa nel Pugno: «Le dichiarazioni si commentano da sole. Quello dell’eutanasia è un tema delicatissimo e molto importante, definirlo nazista in un paese civile come l’Olanda, è un modo per riscaldare i cuori in campagna elettorale. Il ministro Giovanardi ci ha abituato a ben altro, quindi non mi meraviglio...». Marco Rizzo dei Comunisti italiani considera «l’eutanasia una vicenda delicata che andrebbe affrontata con grande rispetto e non utilizzata per costruire, come fanno i radicali, polemiche artate che di fatto servono solo a Berlusconi a distogliere l’attenzione dal disastro in cui versa il Paese».

Il ministro degli Esteri Gianfranco Fini cerca di ricucire lo strappo con l’Olanda e getta acqua sul fuoco: «Comprendo l’indignazione - spiega - degli olandesi. Giovanardi ha parlato di una legge nazista e l’Olanda ha subito l’invasione di Hitler. Questo non mi impedisce di dire che l’eutanasia, o suicidio assistito, secondo la definizione degli olandesi è immorale». Pieno sostegno al ministro per i rapporti con il Parlamento dal sottosegretario Alfredo Mantovano, An: «Il totalitarismo non coincide necessariamente con l’assenza del voto: Hitler è diventato Cancelliere con il consenso della maggioranza dei tedeschi. Il totalitarismo c’è quando, nonostante sia riconosciuta la possibilità di eleggere i propri rappresentanti, l’uomo è considerato un ”qualcosa”». Solidarietà a Giovanardi anche dall’ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga: «Se Stati e Chiese avessero espresso critiche e condanne sulle leggi del Terzo reich sull’eutanasia, trasformata rapidamente in ”eutanasia dei disabili ed ebrei” sulla base di ricerche scientifiche, non vi sarebbe potuto essere il male assoluto del Nazismo».


    

 

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