ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione: CRONACHE DI FOGGIA   Pag. 65  )
Martedì 23 luglio 2002


IL FENOMENO/Secondo il sottosegretario MANTOVANO collaborare non deve essere un atto d'eroismo

«È stupido non denunciare»


 

Racket e usura proliferano in Capitanata. Lo confermano i dati e i blitz delle forze dell'ordine (l'ultimo in ordine di tempo ha portato all'arresto di 14 persone), lo ribadiscono le paure di commercianti e vittime di strozzini e uomini del «pizzo». Il fenomeno è stato discusso nell'ultima riunione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica riunitosi in «trasferta» a San Severo alla presenza del sottosegretario agli Interni, on. Alfredo Mantovano.

L'appello è stato unanime: per combattere il fenomeno occorre la collaborazione delle vittime. «Chi denuncia la richiesta estorsiva - ha detto l'esponente del Governo - per prima cosa assicura un delinquente alle forze di polizia e alla magistratura, poi sa che se subisce danni a seguito di questa denuncia può ottenere un risarcimento in poche settimane».

Riferendosi alla legge in favore delle vittime del racket, il sottosegretario Mantovano ha rilevato che «esiste una legislazione antiracket aggiuntiva in molte regioni, ma la cosa importante è che esiste una legge nazionale, approvata dal parlamento nel 1999, che dà la possibilità di risarcimento in quantità più consistenti ed in tempi certamente più rapidi rispetto al passato». «I fenomeni criminosi come le estorsioni e l'usura possono essere sconfitti, ma è necessaria la collaborazione di tutti», ha aggiunto Mantovano incoraggiando amministratori e rappresentanti istituzionali a dare più informazioni sui benefici previsti dalla normativa nazionale antiracket in vigore. Inoltre ha sollecitato la realizzazione in tempi brevi a livello provinciale di «accordi» delle organizzazioni di categoria Confesercenti, Confcommercio, Assindustria con le forze dell'ordine per un monitoraggio costante dell'influenza della criminalità sulle attività produttive del territorio. «Le istituzioni locali - ha spiegato il sottosegretario agli interni - devono promuovere sul in ambito provinciale la conoscenza delle leggi nazionali antiracket, perché la gente deve sapere che denunciare una estorsione non è un atto di coraggio, ma una scelta razionale. E deve sapere inoltre che se se subisce danni a seguito della denuncia, nel giro di poche settimane può ottenere il giusto risarcimento».

Sono invece un centinaio i commercianti pugliesi che, negli ultimi tre anni, hanno chiesto di ottenere un risarcimento dei danni subiti dal racket delle estorsioni dopo aver denunciato di esserne vittima. I dati sono stati resi noti dal commissario straordinario antiracket, Rino Monaco, anche lui presente a San Severo. «In Puglia dal 1999 sono un centinaio - ha sottolineato - gli esercenti che hanno chiesto il risarcimento per i danni subiti dal racket delle estorsioni. In provincia di Foggia, negli ultimi tre anni, le richieste sono state solamente 14 rispetto ad oltre 300 denunce, molte delle quali scaturiscono da indagini avviate autonomamente dalle forze di polizia e dalla magistratura».

Per l'occasione il commissario antiracket ha incontrato anche alcuni imprenditori e sindaci dell'area foggiana, ai quali ha ricordato che «la lotta al racket richiede la collaborazione della gente». «Ogni qualvolta vi è una denuncia - ha aggiunto - i risultati sono sempre positivi con la cattura dei responsabili. Serve sapere che c'è una legge dello Stato che dà la possibilità agli esercenti che subiscono danni dal racket di ricevere l' intero risarcimento dei danni subiti fino ad un massimo di un milione e mezzo di euro». Il prefetto Monaco ha poi rivolto un appello alle associazioni di categoria dei commercianti e degli imprenditori perchè «vi sono paure che devono essere superate, le forze sane e le associazioni di categoria devono stare insieme per far sì che le vittime non si sentano isolate». «Quello del racket - ha concluso - è un fenomeno vasto e quindi sparare cifre ci sembra poco serio. Sicuramente il fenomeno è molto grande ed i dati in nostro possesso rappresentano solamente la punta dell'iceberg».
«Mutui a tasso zero e contributi a fondo perduto per ricostruire gli esercizi commerciali distrutti, - ha concluso Monaco - sono i fatti concreti previsti dalla normativa vigente a beneficio delle vittime di estorsioni. Solo l'applicazione di una legge regionale potrà portare sul territorio quei cambiamenti rapidi e significativi che le popolazioni locali si aspettano».


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