Mantovano, l'obbiettivo è rendere certa l'espulsione degli stranieri irregolari

Il reato di permanenza clandestina c'è, ma non al primo ingresso. Ma il vero obbiettivo del disegno di legge è quello di ottenere con certezza l'espulsione degli immigrati senza permesso di soggiorno. Alfredo Mantovano, sottosegretario agli interni, spiega così, a ItaliaOggi, le novità introdotte nel disegno di legge Fini-Bossi discusso ieri in consiglio dei ministri. E che con ogni probabilità sarà approvato dopo la pausa estiva.

Domanda. Quali sono i motivi che hanno spinto il cdm a disporre il rinvio?

Risposta. Era già previsto, poichè la bozza è stata elaborata da un gruppo ristretto che non comprendeva tutti i ministeri interesati, come quello degli esteri, quello degli affari regionali, visto che anche le regioni avranno un ruolo o quello delle pari opportunità che sono interessate all'articolo 18 sul recupero delle prostitute.

D. Quali saranno le principali modifiche alla legge Turco-Napolitano

R. Le modifiche sono la conseguenza di esigenze rivelatesi durante l'applicazuione della stessa Turco-Napolitano. La prima è quella di riuscire a mettere in contatto il mondo del lavoro in Italia con quello di coloro che arrivano in cerca di occupazione e hanno tutte le intenzioni di rispettare le regole.

D. In questi giorni sono state molte le perplessità espresse dai media e dall'opposizione sulla scelta del contratto a tempo indeterminato come requisito per ottenere il permesso di soggiorno.
Che può dire in proposito?

R. Nell'articolo 4 sono stati presi in considerazione sia il lavoro stagionale, sia quello subordinato a tempo determinato o indeterminato e sia il lavoro autonomo. Per quello a tempo determinato si prevede una durata del permesso pari a quella del contratto e per quello a tempo indeterminato, invece, si prevede la rinnovabilità del permesso. Quindi non è vero che si è previsto l'immigrato usa e getta. Tra l'altro il collegamento tra permesso e contratto è contenuto nella proposta di direttiva che sarà approvata a fine anno in sede europea. Quindi non siamo fuori dall' Europa, ma in anticipo.

D. Può illustrare il meccanismo per ottenere il permesso?

R. Tutto ruota intorno all'ufficio territoriale del governo che ingloba al proprio interno anche l'ufficio del lavoro. L'imprenditore che intende assumere uno straniero fa presente questa disponibilità all'Utg, e consegna la proposta di contratto di soggiorno nel quale è compreso anche l'accollo delle evntuali spese per il ritorno dello straniero nello stato di appartenenza a fine rapporto. La prefettura acquisisce il nulla osta da parte del questore e trasmette tutta la documentazione alla rappresentanza consolare italiano nello stato straniero, che rilascia il permesso

D. Per quanto riguarda il discusso reato di clandestinità, avete in mente qualche modifica?

R. Intanto non esiste al primo ingresso clandestino in Italia. La bozza prevede che solo nel caso in cui si riesca a idendificare la provenienza dello straniero e che questo nei cinque giorni dopo aver ricevuto l'intimazione non si allontani, allora scatti il reato di permanenza in clandestinità. Questo per noi non costituisce un dogma ma è stato previsto dalla bozza come una norma di chiusura del sistema. Se poi si individueranno strumenti migliori, li prenderemo in considerazione. L'altro punto qualificante del ddl per avvicinare offerta e domanda di lavoro è senza meno quello di riuscire a ottenere con certezza l'espulsione. La logica seguita con la Turco-Napolitano di privilegiare l'espulsione per intimazione è una soluzione che non ha avuto alcun risultato. Noi abbiamo individuato come via principale per l'espulsione il rientro nel paese d'origine. Per perseguire questa strada, intanto bisogna ridurre le espulsioni per intimazioni a casi assolutamnete residuali, e poi è necessario intensificare gli accordi con gli stati di provenienza