ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su IL MESSAGGERO | 7 aprile 2002 |
Casini: «Condanno
il terrorismo,
ma Sharon si fermi»
ROMA - «Condanno con forza il terrorismo che ha insanguinato Israele, ma con altrettanta fermezza insieme a tutto il mondo libero, alle Nazioni Unite, all'Unione europea e anche agli Stati Uniti, chiedo a Sharon di fermare l'iniziativa militare e togliere l'occupazione dai territori palestinesi, evitando di condurre Israele in una condizione di isolamento». E’ quanto ha detto il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, intervenendo al congresso di An, sottolineando inoltre la propria preoccupazione per i nuovi «gravi atti di antisemitismo» frutto del clima di odio. «Guardo con la stessa preoccupazione - ha proseguito Casini - al manifestarsi, in molti paesi europei, di nuovi gravi atti di antisemitismo, che aprono la strada a ricordi aberranti, e che sono il frutto avvelenato del clima di odio che si va estendendo». «Noi - ha detto ancora il presidente della Camera - dobbiamo spendere tutte le nostre energie ed il nostro prestigio internazionale perché in Medio Oriente si riparta dal riconoscimento dei reciproci diritti delle parti in causa. Vogliamo che lo Stato e i cittadini di Israele siano sicuri, vogliamo un diritto di cittadinanza per migliaia di palestinesi disperati. Questi due popoli devono riuscire a convivere nella diversità». Per Casini, in queste ore drammatiche «si percepisce ancora di più il bisogno di una politica estera e di difesa comune per l'Europa». «Io - ha aggiunto - non temo una strumentalizzazione politica dell'aspirazione alla pace che si manifesta in tante parti della società italiana. Mi richiamo piuttosto alle chiare posizioni espresse ufficialmente dal Parlamento italiano». Infine, Casini ha ricordato, tra gli applausi dei delegati al congresso di An, «la recente iniziativa della Camera dei deputati di rendere onore a Giorgio Perlasca, un grande italiano, un fascista del suo tempo, che ebbe la grande forza morale di diventare instancabile protettore della vita di migliaia di ebrei: questi sono i nostri esempi, i grandi esempi italiani». Interviene anche Alfredo Mantovano, sottosegretario all’Interno, per dire che i no-global non sono terroristi. E ha invitato la destra a non commettere il «grave errore» di confondere le due realtà. «I no-global - ha detto Mantovano - non sono terroristi; sono molto distanti da un punto di vista ideologico, perché i primi si allacciano al post-'68 e i secondi al vetero stalinismo, come si capisce leggendo i documenti delle Br. E sono distanti anche da un punto di vista organizzativo». «Confondere i no-global con i terroristi sarebbe un grave errore - ha detto infine Mantovano - e la destra deve anzi guardare alla trasformazione in un soggetto politico dell'area no-global perché ciò favorirebbe la sua trasformazione in un soggetto più propositivo».
|
vedi i precedenti interventi |