ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su Il Nuovo | Venerdì 26 aprile 2002 |
Napoli, polemiche sulle critiche ai giudici
ROMA - Solidarietà alla polizia dal governo, soddisfazione per i provvedimenti da parte dei No Global . Gli arresti dei poliziotti a Napoli, per presunti abusi nel corso del Global Forum del marzo 2001, piovono come un fulmine a ciel sereno sullo scenario politico di un venerdì quasi festivo del Ponte di primavera. E scatenano anche la polemica politica per i dubbi sull'operato della magistratura espressi da alcuni esponenti del centrosinistra. Immediate e decise le reazioni soprattutto del ministro dell'Interno Claudio Scajola e del vicepresidente del Consiglio Gianfranco Fini. ''Nel doveroso rispetto per il lavoro della magistratura, attendo di conoscere le ragioni poste a fondamento di un provvedimento così grave - ha detto Scajola - Esprimo frattanto sentimenti di vicinanza alla Polizia napoletana ''. Per il vicepremier Gianfranco Fini ,che ha avuto oggi un colloquiotelefonico con il procuratore della Repubblica di Napoli, AgostinoCordova, ''se i provvedimenti decisi dalla magistratura partenopea non avessero il necessario riscontro saremmo in presenza di un atto gravissimo''. ''Non voglio entrare nelle decisioni della magistratura - dichiara il ministro della Difesa Antonio Martino - ma mi stupisce molto che a distanza di tanto tempo si proceda ad arresti''. "Solidarietà piena e incondizionata agli uomini della Polizia di Stato" anche dall'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga , che si è recato stamane al Viminale. "Non lamentiamoci se polizia e carabinieri vanno in piazza ad ammanettarsi a Roma, andrò ad ammanettarmi anch'io. Voglio vedere se poi il magistrato mi incrimina'' conclude. Toni durissimi anche dal ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri (An) per il quale ''si tratta di una decisione grave e sorprendente per i tempi con cui è stata presa e per le conseguenze che evidentemente intende scatenare. Mi chiedo inoltre se il procuratore Cordova abbia effettivamente firmato personalmente questi provvedimenti e se condivida una azione sulle cui motivazioni credo che ci sarà molto da discutere''. Anche l'avvocato Carlo Taormina, ex sottosegretario agli Interni, rincara la dose su quest'ultimo punto: "L'arresto dei poliziotti a Napoli è un complotto contro il procuratore Agostino Cordova. Arrestando i poliziotti non si vuole fare altro che impedire a Cordova di ripristinare la legalità a Napoli''. "E' inaccettabile parlare di polizia'' genericamente, si devono ''individuare gli eventuali colpevoli come singoli individui''. Commenta il sindaco di Napoli ed ex ministro dell'Interno Rosa Russo Iervolino, che ribadisce la sua piena fiducia nella magistratura e il suo attaccamento personale alla polizia. E che aggiunge: ''Esiste la presunzione di innocenza e sono certa che la magistratura che ha preso un provvedimento così importante avrà avuto indizi forti". Dal centrosinistra forti critiche sui dubbi sull'operato della magistratura espressi da alcuni settori della maggioranza. Secondo il segretario della Cgil Sergio Cofferati "non è accettabile che il lavoro dei magistrati venga condizionato da interventi della politica". "La cosa più preoccupante è l'atteggiamento degli esponenti del governo, che hanno subito sposato la causa degli arrestati in maniera abbastanza scomposta'' gli fa eco il professor Francesco Pardi, leader del Comitato 27 aprile. Anche il presidente dell'Anm (Associazione nazionale magistrati) Antonio Patrono giudica "dannosi i sospetti sui magistrati". Più cauto Francesco Rutelli che si chiede se fosse proprio necessario procedere ad arresti così clamorosi e se non sarebbe bastato un semplice avviso di garanzia. Sulla stessa linea anche Enzo Bianco, ministro dell'Interno ai tempi degli scontri di Napoli: "Era proprio necessario arrestarli?". Più decisi i Ds. "Comprendiamo lo stato d'animo della polizia alla quale va tutta la nostra fiducia. Ma i diritti dei cittadini a dignità, libertà e integrità personale sono intangibili. Non è compito della politica dare giudizi. Occorre fermezza e serenità da parte di tutti" dicono Piero Fassino, Luciano Violante e Gavino Angius in un comunicato congiunto. ''Mi chiedo fino a che punto fosse effettivamente necessario arrivare a privarli della libertà, cioè fino a che punto, a distanza di oltre un anno dai fatti, ci fossero esigenze di acquisizione di prova, pericolo di fuga o di pericolosità sociale di appartenenti alla polizia di Stato''. Lo afferma il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano Secondo il ministro per i rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi, "si ripropone ancora una volta il problema della irresponsabilità illimitata di cui godono i magistrati per i loro atti, specialmente quando vengono arrestati cittadini, in questo caso dei poliziotti, violando il principio costituzionale della non colpevolezza sino ad una sentenza passata in giudicato''. L' esponente della Margherita Enrico Letta spera che i fatti di Napoli non rappresentino il rischio di una frattura tra i poteri dello Stato e ritiene che ''in questi momenti sia importante esprimere fiducia sia nella magistratura che nelle forze dell' ordine'' e sperare che la vicenda ''porti ad un chiarimento alla luce del sole''. Francesco Rutelli ripone fiducia nella magistratura ma nello stesso tempo non nasconde perplessità sui fatti di Napoli e si chiede se l'arresto degli otto poliziotti fosse proprio necessario. ''Occorre avere, per principio, fiducia nella magistratura - ha affermato il presidente della Margherita - e dunque attendiamo di valutare tutti gli elementi di fatto prima di giudicare la decisione della Procura di Napoli di arrestare 8 poliziotti coinvolti nelle vicende del marzo 2001''. ''Se ci sono stati atti di violenza e arbitrii i responsabili devono risponderne'', ha sottolineato Rutelli.
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