ALFREDO MANTOVANO
Deputato al Parlamento italiano
RESPONSABILE DI A.N. PER I PROBLEMI DELLO
STATO

 


Interventi sulla stampa

 

Editoriale di Omicron/30 mese Gennaio 2001

I TRE LIVELLI DEL NETWORK CRIMINALE


Che cos'è il network criminale? E' una rete con numerosi poli di riferimento e una grande flessibilità ed elasticità. Elasticità nei movimenti, poiché chi ne fa parte è capace di modificare immediatamente il suo punto di riferimento logistico, da un luogo all'altro dell'Europa, del Mediterraneo o del mondo, in funzione dell'attività di contrasto che si registra in una certa area geografica. Flessibilità nell'attività, perché chi ne fa parte è capace di gestire contestualmente il contrabbando, il traffico di droga e di esseri umani, il racket della prostituzione, e di concentrare l'attenzione su una di queste voci.

Il network è dunque un sistema criminale integrato. Alle spalle vi sono organizzazioni, termine che rinvia inevitabilmente a una suddivisione di lavoro e di compiti. Si possono infatti individuare tre livelli di operatività. Il livello alto è quello in cui agiscono le "organizzazioni etniche", che gestiscono lo spostamento degli immigrati clandestini dal Paese di origine a quello di destinazione. Organizzano i flussi migratori illegali provenienti soprattutto dall'Asia (Filippine e Cina), dal sub-continenente indiano (Bangladesh e Sri Lanka) e dall'Africa. Esistono anche organizzazioni criminali dell'Est europeo, specializzate nella tratta delle giovani donne da inserire nel mercato della prostituzione. E, infine, la mafia turca, che è dedita all'immigrazione clandestina dell'etnia curda. Le organizzazioni etniche non partecipano né alla fase del trasporto dei clandestini né a quella del loro attraversamento del confine. Si occupano invece del reclutamento degli immigrati e mantengono i collegamenti con gli emissari, i quali gestiscono la fase conclusiva dell'operazione. All'inizio e alla fine c'è sempre un movimento di denaro. Infatti come alla partenza c'è una sorta di ticket, così all'arrivo c'è una sorta di taglia da pagare affinché il clandestino venga inserito nel giro del lavoro nero o della prostituzione. Questa somma viene pagata o dai parenti che già risiedono nella località di destinazione, o dal clandestino con il suo "lavoro". Il livello medio si occupa invece della fase operativa del viaggio: la predisposizione di documenti falsi, la scelta delle rotte e dei luoghi dove i clandestini permangono prima di partire. Un viaggio può durare settimane, o addirittura mesi; dipende dalle condizioni del mare e dalla consistenza della vigilanza nei Paesi interessati in un determinato momento. Perciò serve una casa dove nascondere i clandestini prima della fine del viaggio. Poi c'è l'introduzione nei Paesi di destinazione e la consegna della "merce umana" agli emissari delle organizzazioni. L'ultimo, il livello basso, è quello del "dettaglio", che prende i clandestini al momento dello sbarco sulle coste italiane, soprattutto pugliesi, e li consegna ai tassisti, oppure li prende in consegna alla frontiera di Trieste e li smista alle stazioni più vicine.

Ecco alcune cifre per avere un'idea del giro di affari: per esser trasportati dalla Russia alla Germania, gli immigrati clandestini pagano somme stimate dai 6 mila ai 18 mila dollari. Un immigrato cinese per raggiungere gli Stati Uniti paga 30 mila dollari, mentre per arrivare dal Nord Africa alla Spagna si pagano 3 mila dollari; infine un curdo adulto per raggiungere l'Italia paga 6 mila marchi e un bambino 2 mila. Nell'analisi di questo business criminale occorre però sapere indagare con la dovuta precisione l'identità e le forme di reclutamento delle vittime. Bisogna fare una distinzione tra coloro che desiderano andare nei Paesi dell'Unione europea per cercare lavoro e coloro che sono obbligati a emigrare. In un caso la domanda è rappresentata dai primi e l'offerta dall'associazione criminosa. Nel secondo caso, invece, l'offerta è rappresentata dalle vittime Ð si tratta soprattutto di ragazze e bambini reclutati dalle organizzazioni criminali con la violenza, con l'inganno o con il ricatto Ð mentre la domanda è rappresentata dagli europei che esigono sul mercato questa "merce".

In un recente documento sulla tratta degli esseri umani di cui è stata relatrice in Commissione la senatrice Tana de Zulueta vengono offerti alcuni dati del Centro internazionale per la politica migratoria di Vienna: sarebbero circa 400 mila le persone che ogni anno vengono introdotte illegalmente in Europa. Su 3 immigrati, 1 ha utilizzato un canale clandestino. Che cosa significa questo in termini di network criminale? Dietro c'è innanzitutto un giro di denaro. E spesso una serie di violenze, di negazioni della dignità umana inimmaginabili. Secondo stime offerte da organizzazioni non governative varierebbe da 1 a 2 milioni all'anno il numero delle donne costrette in tutto mondo a prostituirsi. Con delle differenze: 500 mila entrano in Europa, 100 mila in Giappone provenendo dalla Thailandia e dalle Filippine. Risulta evidente che sono vari gli Stati coinvolti e non possono sottrarsi alla collaborazione per combattere i network criminali. In uno scenario di questo genere la parola chiave è una soltanto: cooperazione.

On. Alfredo Mantovano

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