ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su La Padania (Sezione: Pag. ) |
venerdì 13 gennaio 2006 |
Per il centrodestra il codice civile già garantisce i conviventi Le norme attuali sono sufficienti
Roma - «Matrimonio e famiglia, bene ha fatto Papa Benedetto a ricordarlo, sono fondamenta civili delle società democratiche». Lo afferma il capogruppo udc alla camera Luca Volontè, secondo il quale «l'attuale codice civile può essere sufficiente anche nelle coppie di fatto. Altro che cittadini italiani costretti a nascondersi: già oggi chi vuole - sottolinea Volontè - vive la propria unione di fatto alla luce del sole. Con buona pace di Prodi, su questo argomento la strada la detta Grillini. È un grave errore laico tentare di tagliare le radici della nostra società civile e democratica, una ragione in più - conclude Volontè - per preoccuparsi di questo centrosinistra». Anche per il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, «accordare ad unioni diverse dal matrimonio un riconoscimento pubblico di quasi parificazione al matrimonio crea uno squilibrio: mentre la società assume obblighi rispetto ai conviventi di tali unioni, questi non assumono verso la società gli obblighi propri del matrimonio. E questo privilegia tali unioni rispetto al matrimonio. La maniera più efficace per difendere il bene comune consiste invece - sottolinea l’esponente di An - nella promozione sistematica di politiche familiari organiche, che difendano la famiglia fondata sul matrimonio quale cardine della politica sociale». Per Regino Brachetti, dirigente nazionale dei popolari-udeur, «si possono benissimo prevedere forme di assistenza e di sostegno a persone conviventi, senza che si debba, per forza, far corrispondere ciò ad una equivalenza con la famiglia».
Ivano Peduzzi, capogruppo del Prc alla Regione Lazio, la pensa diversamente: «Nessuno vuole mettere in discussione, oppure oscurare, il valore della famiglia. Piuttosto, con il riconoscimento giuridico delle unioni di fatto, si intende valorizzarla in tutte le sue forme consentendo a chi fa scelte diverse dal matrimonio di vivere serenamente la propria condizione. Per questo, riteniamo il riconoscimento giuridico delle coppie di fatto una battaglia di civiltà e di uguaglianza contro discriminazioni e barriere che non hanno ragione di esistere».
La bozza di programma dell’Unione, che si impegna per il riconoscimento giuridico delle unioni di fatto, anche omosessuali, è un “risultato positivo” per Arcigay, che però vigilerà affinché poi questo impegno, se il centrosinistra vincerà le elezioni, si traduca in fatti concreti. Lo ha detto Sergio Lo Giudice, presidente nazionale dell’associazione, che lascia «comunque aperto il rapporto con le forze laiche e liberali della Casa delle Libertà».
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