ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su La Padania
(Sezione:        Pag.     )
Martedì 18 ottobre 2005

 

 

Martino attacca repubblica 

 «Sul Nigergate tutte fandonie»


 

«Una collezione di fandonie». Non usa mezzi termini il ministro della Difesa, Antonio Martino, per definire l’affaire Nigergate, cioè il falso dossier - cui secondo notizie di stampa avrebbe lavorato il Sismi - sull’acquisto di uranio grezzo dal Niger da parte dell’Iraq di Saddam Hussein. Dopo che domenica era sceso in campo direttamente il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a difendere il direttore dell’intelligence militare, Nicolò Pollari, ieri è tornato a far sentire la propria voce direttamente il ministro della Difesa, da cui il Sismi dipende. «Questa collezione di fandonie che va sotto il nome di Nigergate - scandisce Martino - è stata più volte smentita autorevolmente in tutte le sedi: è del tutto inconsistente». Ed il ministro ribadisce la sua stima per Pollari. «Il direttore del Sismi - assicura - ha la totale fiducia del ministro della Difesa e del Governo e non c’è alcun motivo per cui debba dimettersi».

Intanto, arriva la notizia che, insieme a Pollari, anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai servizi segreti, Gianni Letta, verrà ascoltato giovedì prossimo dal Copaco sulla vicenda. Lunedì scorso, appena uscita la prima parte dell’inchiesta di Repubblica sul Nigergate, era stato lo stesso direttore del Sismi a chiedere ed ottenere dal presidente del Copaco, Enzo Bianco, di essere ascoltato. Ma giovedì non sarà solo, ci sarà anche Letta. Il sottosegretario aveva già riferito al Comitato il 16 luglio del 2003 sul caso. In quell’occasione definì il dossier sulla compravendita di uranio dell’Iraq una «bufala evidente» ed assicurò l’estraneità del Sismi.

Ma Letta non fu in grado di fornire tutta la documentazione in merito perché, spiegò, «fornire questi documenti significherebbe pregiudicare la sicurezza di alcune fonti dei servizi». In sostanza, osservò Bianco, «il sottosegretario ha opposto il segreto». Passati più di due anni, Letta potrebbe fornire particolari che allora tacque. Sul Nigergate ieri è intervenuto nuovamente l’ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, che parla di «affari sporchi ed interni all’amministrazione americana; non c’è nessun coinvolgimento degli italiani: la cosa è stata chiarita e smentita. C’è in atto, però, una grande opera di disinformazione volta a vendicarsi sulla linea tenuta dal governo italiano in Iraq per la salvezza di alcuni nostri ostaggi e notoriamente osteggiata dagli americani». Accorrono in difesa di Pollari anche altri esponenti del centrodestra.

Il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, esprime «apprezzamento e gratitudine per il lavoro svolto da lui personalmente, e da chi opera per il Servizio, in un contesto incomparabilmente più complesso rispetto al passato, recente e meno recente».


    

 

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