ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su La Padania Giovedì 9 maggio 2002

di Igor Iezzi

Respinti emendamenti su sponsor e diritto di voto per gli immigrati

 

Maggioranza compatta. Bossi-Fini verso il sì


La maggioranza marcia compatta verso l’approvazione della nuova legge sull’immigrazione Bossi-Fini, dal nome dei due ministri che hanno contribuito a realizzarla. Nessuna crepa all’interno della Casa delle Libertà, l’approvazione da parte della commissione Affari Costituzionali di Montecitorio del provvedimento che dovrà porre un freno all’invasione del nostro Paese è prevista entro venerdì. La sinistra ha tentato di bloccare la legge in ogni modo: ostruzionismo al Senato, dove la legge è già stata approvata, e oltre 1260 emendamenti alla Camera. Nonostante i suoi tentativi la sinistra dovrà rassegnarsi a vedere la legge Bossi-Fini in aula già da lunedì prossimo: ne è stata dichiarata l’urgenza. In aula la discussione durerà non più di una settimana, quindi la sua approvazione avverrà entro quindici giorni. La commissione Affari Istituzionali della Camera, proprio in questo giorni, sta prendendo in esame gli emendamenti ai diversi articoli.

Nella giornata di martedì sono stati approvati due emendamenti all’articolo uno che cerca di prevenire l’afflusso di immigrati. Il primo articolo del provvedimento prevede che l’Italia, nell’elaborare i programmi bilaterali di aiuto a paesi non appartenenti all’Ue, tenga conto della loro cooperazione nel contrasto delle organizzazioni criminali che compiono traffici di clandestini e di prostitute. L’emendamento amplia questa impostazione: si terrà conto anche della collaborazione del Paese interessato nel “prevenire i flussi immigratori”. Il secondo emendamento include un altro parametro tra quelli che favoriranno i programmi bilaterali di aiuto: “l'applicazione della normativa internazionale sulla sicurezza della navigazione”. In pratica questa norma dovrebbe indurre certi paesi rivieraschi ad aumentare il controllo sulle cosiddette “carrette del mare”, navi che salpano senza avere i requisiti minimi di sicurezza. Ciò costringerà la legge a tornare a Palazzo Madama per una ultima e definitiva approvazione. Il senato dovrà discutere solo gli emendamenti approvati, quindi il tutto richiederà un periodo di tempo limitatissimo.

Nel frattempo la Lega Nord, grazie all’impegno dei due parlamentari Luciano Dussin e Piero Fontanini, ha rintuzzato diversi tentativi di stravolgere il contenuto e la filosofia del provvedimento. Martedì, in sordina, la sinistra mondialista e multirazziale, ha cercato di far approvare un emendamento che voleva riconoscere il diritto di voto agli extracomunitari: l’ultimo passo verso la distruzione della nostra identità. Nella stessa giornata l’onorevole Rivolta di Forza Italia ha illustrato alla commissione Affari costituzionali della Camera un proprio emendamento che ripropone la figura dello “sponsor”, che invece la legge Fini-Bossi voleva abrogare. Lo sponsor è stato introdotto dalla Turco-Napolitano e in pratica prevede che una persona, sia essa italiana o immigrata regolare, possa fare da garante per uno straniero che può risiedere in Italia per un certo periodo per cercare lavoro. Questo meccanismo, richiesto a suo tempo, da alcune associazioni cattoliche, è stato utilizzato soprattutto per permettere un incontro tra colf straniere e famiglie.

Ovvia la presa di distanza di tutta la maggioranza da un’iniziativa individuale di un parlamentare. No anche del governo all’emendamento di Rivolta. A dichiararlo è stato il sottosegretario all’interno, Alfredo Mantovano. «Non vedo ragioni per tornare indietro rispetto alla linea concordata dalla maggioranza, che prevede l’abrogazione dello sponsor», istituita dalla Turco-Napolitano. Prima della seduta della commissione di ieri si è tenuto un breve vertice della Casa delle libertà, con i ministri Fini e Giovanardi, lo stesso Mantovano e la relatrice Isabella Bertolini (Fi), nel quale si è appurato che l’emendamento di Rivolta è individuale e non impegna Forza Italia. A questo punto Giovanardi, che pure apprezza l’idea dello sponsor, ha assicurato che l’Udc non voterà per l’emendamento visto che c'è un accordo di maggioranza che lo esclude. La commissione Affari Istituzionali della Camera nel pomeriggio di ieri ha poi bocciato l’emendamento «Condivido la filosofia di fondo della legge - ha detto Rivolta - e cioè quella di frenare i clandestini e di favorire l’integrazione degli stranieri regolari, ma temo che i meccanismi individuati dalla legge Fini-Bossi finiscano per favorire proprio la clandestinità». Di parere diverso Alberto Di Luca (Fi), presidente della Commissione Schengen: «non siamo contrari per ragioni ideologiche allo sponsor ma perché dal punto di vista pratico questo istituto ha fallito. Diverrebbe praticabile solo inserendo una tale serie di vincoli da diventare ingiusto». «L’emendamento è stato bocciato a riprova della compattezza della maggioranza - affermano Dussin e Fontanini - Rivolta ha ritirato l’emendamento, che è stato fatto proprio e presentato dalla sinistra, in particolare dall’ex ministro Turco, ma la commissione l’ha bocciato. Non ci sono problemi, si va avanti compatti, senza sbandamenti, non c’è nessun distinguo, si va avanti con impegno».

Oggi si discuterà degli articoli che riguardano la questione delle colf e delle badanti. Nelle settimane scorse si era tenuto un vertice di maggioranza alla presenza dei ministri Umberto Bossi e Gianfranco Fini per risolvere il problema. Il governo ha convenuto sulla necessità di un maggior controllo nella regolarizzazione delle badanti. «Si è deciso che la relatrice Isabella Bertolini di Forza Italia presenterà il nostro emendamento - sottolineano Dussin e Fontanini - che prevede un’attestazione di necessità fatta un medico o da un’azienda sanitaria nel caso in cui una famiglia o una persona abbia necessità di un’assistenza». Intanto ieri la sinistra ha cercato di seminare il terreno con altri tranelli. La commissione Esteri della Camera ha espresso un parere contrario al disegno di legge Fini-Bossi sull' immigrazione. Il parere, indirizzato alla commissione Affari Costituzionali, riguarda alcuni articoli del provvedimento ma nelle motivazioni viene bocciato l’impianto della stessa legge. Alla commissione Esteri la CdL non era presente con tutti i suoi membri, e così il centrosinistra si è trovato in maggioranza esprimendo un parere contrario alla Fini-Bossi. In particolare è stato bocciato il primo articolo che condiziona i programmi bilaterali di cooperazione con i Paesi poveri alla collaborazione di questi ultimi nel frenare i flussi migratori. Successivamente il presidente della commissione, Gustavo Selva, in un comunicato ha precisato che «la Commissione Esteri, contrariamente a quanto affermato da alcuni parlamentari dell’opposizione, non ha dato parere contrario al disegno di legge Bossi-Fini sull'immigrazione, ma si è limitata a occuparsi, in sede consultiva, della parte di sua competenza che riguarda, in particolare, il comma 2 dell’articolo 1, sulla cooperazione internazionale e gli aiuti a scopo non umanitario».


 

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