ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su GAZZETTA DI PARMA Venerdì 25 gennaio 2002





Immigrazione: accordo sulle colf extracomunitarie


ROMA - La maggioranza toglie di mezzo uno dei problemi sul quale erano emerse tensioni al suo interno: la regolarizzazione degli immigrati che svolgono lavori domestici, in particolare le colf e quanti assistono a domicilio altre persone, spesso anziane o non autosufficienti. Una questione che era diventato «un nodo cruciale», come ha detto il sottosegretario Alfredo Mantovano, che ora è stato risolto.

La regolarizzazione dei lavoratori domestici era diventato motivo di scontro fra il Ccd-Cdu, che la reclamava invocando il rispetto di accordi raggiunti in consiglio dei ministri, e la Lega, che la escludeva. Un contrasto risolto ieri con un compromesso che dà via libera alla regolarizzazione, anche se con l'onere di pagare i contributi e le tasse non versate, a carico rispettivamente del datore di lavoro e del lavoratore.

Per arrivare a questa soluzione è stato necessario un vertice a Palazzo Chigi, al quale hanno partecipato Gianfranco Fini e Umberto Bossi, considerati i «padri» del disegno di legge del governo, assieme ai ministri Roberto Maroni e Carlo Giovanardi e ad altri esponenti della maggioranza. L'esito è stato un emendamento al testo in discussione al Senato, che tutta la maggioranza è ora impegnata a sostenere.

Un risultato che i centristi considerano una propria vittoria, a giudicare dalla soddisfazione espressa nei commenti del ministro Carlo Giovanardi (che parla di «accordo giusto ed equilibrato» con il quale sono stati evitati «provvedimenti draconiani che non tengano conto della realtà») e di Rocco Buttiglione, per il quale il risultato ottenuto è «ottimo» e «fa bene alla coalizione». Alla soddisfazione dei centristi corrisponde il silenzio della Lega, rotto solo da Maroni per sottolineare che il vertice ha confermato il no a qualsiasi sanatoria, «pur salvaguardando la necessità di sostegno alle famiglie» attraverso la regolarizzazione di chi «in determinate condizioni, svolge un lavoro di rilevanza sociale».

Se la maggioranza è ora forte di una soluzione che impegna tutti, l'opposizione non valuta positivamente il contenuto dell'accordo. Sotto accusa in particolare, nelle parole di Livia Turco dei Ds, l'obbligo del versamento di contributi e tasse per il passato, che l'ex ministro paragona ad una «tassa» o addirittura una «tangente» sulla regolarizzazione; una misura che escluderà molti pensionati bisognosi di assistenza, dalla possibilità di regolarizzare gli immigrati che li assistono, ed andrà, accusa Livia Turco, solo a vantaggio dei ricchi.

Questa interpretazione è però respinta dalla maggioranza, perchè, come spiega il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, il pagamento dei contributi serve ad evitare che i clandestini presenti in Italia «diventino improvvisamente tutti colf».

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