ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su IL TEMPO Sabato 24 novembre 2001



Lega contraria alla sanatoria per extracomunitari illegali

IL NO DI MARONI. MANTOVANO: PIÙ ESPULSIONI


ROMA - «Siamo nettamente contrari a ogni forma di sanatoria per gli extracomunitari irregolari». A dirlo è il ministro del Welfare Roberto Maroni, che annuncia la volontà dei leghisti di modificare la legge sull'immigrazione, in discussione da pochi giorni al senato. «Non siamo disposti - dice il ministro - a fare eccezioni, nemmeno per le collaboratrici domestiche non in regola. Deve valere il principio di legalità e fare eccezioni significherebbe distruggere le nuove regole. Noi diciamo no alle soluzioni ipocritiche: la nuova legge sull'immigrazione dice che in Italia può entrare e può restare solo chi ha un lavoro regolare; che senso avrebbe dire che questo principio vale solo per il futuro, mentre per il passato si chiudono tutti e due gli occhi?». «E poi - aggiunge Maroni - se approviamo l'ennesima sanatoria, favoriremmo i soliti furbi: in questo caso gli immigrati che hanno scelto la strada della clandestinità e i datori di lavoro che li utilizzano in nero. Non dimentichiamoci, poi, che prima delle collaboratrici domestiche ci sono gli extracomunitari che hanno un regolare permesso di soggiorno e sono iscritti alle liste di collocamento perché sono in cerca di lavoro».

«La Lega - sottolinea il ministro del Carroccio - non potrebbe mai accettare una sanatoria: questa è una questione di principio che riguarda il nostro programma. Sull'immigrazione abbiamo sempre detto che in Italia possono entrare solo quelli che hanno un lavoro e un contratto. Chi è in Italia e non è in regola deve andare via». Maroni racconta con compiacimento di aver assunto una ragazza italiana per occuparsi dei suoi figli a casa: «Lo so bene che molte famiglie hanno delle domestiche straniere non in regola, ma non so che farci. E poi non è detto che le collaboratrici familiari debbano essere per forza straniere. Io per esempio, che ho tre figli e avevo bisogno di qualcuno che se ne prendesse cura durante la giornata, ho cercato a lungo, ma alla fine sono riuscito a trovare una ragazza italiana. Quindi non è vero che non ci sono più italiane disposte a svolgere questo tipo di lavoro». Anche il ministro dell’Interno, Claudio Scajola, dice che «tutto ciò che ha il nome di sanatoria è per me negativo».

Il disegno di legge sull'immigrazione «non è i 10 comandamenti, è un testo assolutamente perfettibile ma ha una sua coerenza logica», dice il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano. «La linea guida del disegno di legge del governo - rimarca Mantovano - è quella di permettere l' ingresso e la permanenza sul suolo nazionale dello straniero per soggiorni duraturi soltanto in relazione all'effettivo svolgimento di un' attività lavorativa sicura e lecita, temporanea o di durata elevata. Intendiamo poi rendere effettiva l'espulsione dell'irregolare. Finora la modalità è stata quella dell'intimazione, con la consegna di un foglietto al clandestino che poi resta sul territorio. Dal primo gennaio 2001 fino al 15 novembre, gli stranieri intimati sono stati 51.426; gli allontanati 66.702, e al loro interno 3.982 sono stati rimpatriati». Invece tra il 15 giugno e il 15 ottobre 2001, nei primi mesi del nuovo governo, gli allontanamenti effettivi sono aumentati: 28.667 rispetto ai circa 21 mila dello stesso periodo dell' anno precedente, mentre le intimazioni sono diminuite».

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