ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su IL TIRRENO (Sezione: Prato ) |
Mercoledì 19 ottobre 2005 |
Paolo Nencioni
QUESTIONE SICUREZZA
Il sottosegretario promette rinforzi
PRATO. La lotta alla criminalità non è solo questione di quanti pliziotti, cvarabinieri o finanziari si mettono in campo, è anche una questione di qualità. Questo il concetto illustrato dall' on. Alafredo MAntovano, sottosegretario agli interni, e dal vice capo della polizia Luigi De Sena nel corso dell'incontro coi i vertici istituzionali ieri mattina in Prefettura. Incontro che rera stato dal sindaco Romagnoli e dal consigliere comunalke Bettazzi prima dell'estate, sull'onda emotiva per gli omicidi dei ceinesi (tre in tre mesi), e poi nel frattempo è miglioratas, ma gli organi delle forze dell'ordine e della Procura fanno ancoara acqua e forse arriveranno rinfori. Forse Mantovano e de Sena non si sono sbilanciati. Hanno detto che daranno un occhiata ai numeri e decideranno nei prossimi giorni. Hanno però ribadito che, appunatao, si tratta di qualità oltre che di qunatità. E cioè che non sempre un'aggiunta di uomini produce un miglioramento dei sisultati. C'è da capiarli. Il prefetto De Sena è rivato direttamente da Reggio Calabria, dove ha partecipato al verticve dopo l'omicidio di Francesco Fortugno, e la situazione di Prato, con tutto il rispetto, deve essere apparsa quantomeno tranquilla. In realtà qui i problemi sono meno ecaltanti ma forse più diffusi: furti in appartamento, furti di auto, rapine in banca e agli uffici postali. La verità, come ha efficacemente sintetizzato l'onorevole Mantovano è che la coperta è corta. «Solo per fare un esempio - ha detto il sottosegretario - quatttro anni fa gli obiettivi sensibili da vigilare erano 1800, ora sono 13.000». Le forze a disposizione sono scarse e non è facile aumentare le dotazioni. Tornando ai numeri, è stato copmunque stimato che la Questura è sottorganico dell'11%; pari a una ventina di unità. I rinforzi veraano assegnati nei settori più carenti. I carabinieri invece dovrebberoi risolvere i loro problemi quando verrà aperta ka Tenenza di Montemurolo. Ma secondo il sottosegretario Mantovano il problema è anche, forse soprattutto un altro: la mancanza in Toscana adi un Centro di permanenza temporanea per i clandestini. «E allora succede - ha spiegato l'esponente di An - che quando la polizia ferma un clandestino deve cercare un posto in un Cpt fuori regione, e se lo trova deve distaccare alcuni agenti per l'accompagnamento, tutte le forze che vengono sottratte al controllo del territorio. Se invece il psoto non viene trovato, allo straniero viene consegnato un'intimazione, quel foglietto che in pratica non serve a niente». Insomma, secondo Mantovano contro i Cpt aci sono pregiudizi ideologici. «Discutiamo delle condisioni interne - ha detto - ma non della loro esistenza». Il sottotsegretario ha anche aggiornato i numeri delle espulsuioni. Sono state 153 nei primi nove mesi, a frontge delle 112 dell'anno scorso, menre le intimazioni sono state 428, rispetto all 176 del 2004.
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