ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su Il Giornale di Vicenza (Sezione: Pag. ) |
Lunedì 29 maggio 2006 |
- IL PONTEFICE PARLA «COME UN PADRE». Dalla Polonia: rifiutate l’«illusione»
Ragazzi, dite no alla droga»
Roma. Il Papa in Polonia chiede ai giovani, «come padre», di non usare droghe, esortandoli a non farsi «soggiogare dalle illusioni di questo mondo», e subito in Italia si scatenano le polemiche. Commenta l’appello di Benedetto XVI Carlo Giovanardi: «Sono grato al Santo Padre per questa indicazione che dà ai giovani» afferma il parlamentare Udc e responsabile della lotta alle tossicodipendenze nel governo Berlusconi. L’ex ministro auspica che «tutti in Italia, specialmente dal punto di vista culturale e politico, si associno all’appello» e che «alcuni la smettano con la propaganda a favore delle droghe leggere». Il riferimento, precisa, è al neoministro Paolo Ferrero, che ha già annunciato una inversione di rotta in materia di lotta alla droga, ma anche «ai suoi colleghi parlamentari, che vanno davanti a Montecitorio a fumare gli spinelli». Gli fa subito eco il senatore di An Alfredo Mantovano, uno degli artefici della nuova legge sulle tossicodipendenze: «Sono certo che, dopo la favorevole accoglienza riservata ieri all’auspicio del cardinale Tettamanzi sul voto amministrativo per gli extracomunitari - dice l’ex sottosegretario - oggi la sinistra italiana riserverà eguale favorevole attenzione al richiamo del Santo Padre a Cracovia: la vita e la libertà sono messe in pericolo dalla droga. Dalla assunzione di droga, non solo dallo spaccio. Dall’assunzione di qualsiasi tipo di droga, senza artificiose ed errate distinzioni fra leggera e pesante».
Da sinistra, fioccano le accuse di «strumentalizzazione» delle parole del Santo Padre. Per il responsabile tossicodipendenze dei Ds, Giuseppe Vaccari, «Giovanardi e i suoi hanno usato un sistema che invece di diminuire e di rendere più banale il rapporto dei giovani con le sostanze, proibendo e riportando tutto in una situazione di clandestinità e di illegalità ha solo reso le droghe più attrattive». «Le parole del Papa non vanno strumentalizzate con un ideologismo proibizionista che ha fatto bancarotta in Italia e in Europa», attacca Giovanni Russo Spena (Prc): «Noi vogliamo allineare, questo ha detto il ministro Ferrero e questo diciamo noi come gruppo di Rifondazione comunista alla Camera e al Senato, l’ Italia all’ Europa. C’è una direttiva dell’Ue che dice che la lotta alla droga non si fa con il proibizionismo ma con l’informazione, la sperimentazione e la riduzione del danno, esattamente le parole che noi usiamo nei nostri ddl». Proposte di legge che, spiega il senatore, si spera di vedere approvate già a settembre. Pienamente d’accordo con le parole del Papa si dice Livia Turco, ministro della Salute: le parole del Papa, afferma, «esprimono sentimenti e valori ispirati all’amore per la vita e all’attenzione per l’impegno sociale, che trovano pieno riscontro negli impegni assunti dal governo nei confronti delle nuove generazioni».
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