ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Avanti
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Lunedì 7 marzo 2005

 

 

 

 “L’integralismo non ci piace...”

 


 

ROMA - “Non ci sono cedimenti da parte dello Stato sul fronte del terrorismo islamico”. Lo ha affermato il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, aggiungendo che “il livello di attenzione è invariato, nel senso che non ci sono segnali di una incidenza più grave rispetto al recentissimo passato e che questo fronte viene seguito e coperto con un’attività non soltanto di indagine ma anche di prevenzione”. Mantovano ha sottolineato che la lotta al terrorismo islamico viene svolta “non solo con la trasmissione all’autorità giudiziaria di elementi utili per le indagini ma anche con l’individuazione di soggetti ritenuti pericolosi per l’ordine nazionale, che vengono espulsi quando ci sono gli estremi per procedere”. “Non ci sono differenze particolari rispetto al recente passato - ha ribadito il sottosegretario - né in merito alla consistenza e alla pericolosità del fenomeno né all’esistenza di ambienti che, all’ombra di alcune compiacenti moschee, in qualche modo proteggono o tutelano e favoriscono queste presenze inquietanti”. Intanto sono state confermate in appello a Roma le assoluzioni per tre islamici accusati di aver fatto parte di una organizzazione eversiva che avrebbe ruotato intorno al centro di preghiera ‘Al Harmini’ di via Gioberti. La Corte d’Appello presieduta da Antonio Cappiello ha confermato infatti l”assoluzione di Naseer Ahmed, ritenuto il presunto capo dell’organizzazione, l’algerino Goumri e il tunisino Ben Khalifa.


    

 

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