ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su Avvenire
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Mercoledi 20 ottobre 2004

(r.r.)

TURCHIA NELLA UE

 La Lega insiste: rischi d'invasione islamica

 


 

Da Roma

Lega Nord schierata a battaglia contro l'ingresso della Turchia nell'Unione Europea. Mentre i rappresentanti del governo turco sono attesi a Roma il 29 novembre, insieme a quelli degli altri due Paesi candidati, Romania e Bulgaria, per firmare l'atto finale della Costituzione Europea, gli uomini di Bossi lanciano la grande offensiva chiedendo un referendum consultivo popolare e un dibattito in Parlamento.

Il ministro della Giustizia Roberto Castelli è stato molto esplicito in proposito: «Quando sento dire che bisogna dialogare con gli "islamici moderati", io penso invece che siano moderati solo quando sono in minoranza, mentre quando diventano maggioranza, come avvenuto in passato in Kosovo, i cristiani vengono costretti ancora oggi a vivere praticamente da prigionieri, chiusi in settori recintati col filo spinato». E ha aggiunto: «A chi sostiene che la Turchia potrebbe diventare "la porta per portare democrazia nel mondo islamico" dico che bisogna stare attenti a un pericolo sottile: da quel Paese potrebbero fare il loro ingresso, silenzioso ma massiccio, ingenti colonne di islamici, che potrebbero diventare maggioranza in Italia. La decisione di oggi ha quindi un valore per i secoli futuri; questa decisione destinata a ribaltare oltre mille anni di storia non può essere presa dal Governo o dal Parlamento, ma deve essere interpellato il popolo con un referendum».

Molte invece le voci a favore dell'ingresso della Turchia. Il Pri, con una nota, avverte: «Sarebbe un errore grave, anzi gravissimo, tenere la Turchia fuori dal processo di integrazione europeo». E il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano (An) spiega: «L'ingresso della Turchia nel'Ue è nell'ordine delle cose e non porterebbe al dilagare dell'islam, anzi sarebbe un argine nei confronti del fondamentalismo islamico».


    

 

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