ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su Avvenire (Sezione: Oggi Italia Pag. ) |
Sabato 14 maggio 2005 |
Capezzone attacca l'editoriale di «Avvenire» Replica il Comitato: non c'è limite all'intolleranza
Da Roma In difesa del direttore di "Avvenire" dal duro attacco del radicale Daniele Capezzone (che definisce Dino Boffo autore di «prove tecniche di censura»), scende in campo il comitato parlamentare trasversale "Non votare". «Non c'è limite all'intolleranza, alla menzogna e alla congiura del silenzio nei confronti di chiunque voglia sostenere le ragioni del non voto», affermano Enzo Carra della Margherita, Stefano Cusumano dei Popolari-Udeur, Alfredo Mantovano di Alleanza nazionale, Francesca Martini della Lega, Antonio Palmieri di Forza Italia e Luca Volontè dell'Udc. Per i parlamentari, «è significativo l'atteggiamento violento di Capezzone nei confronti del direttore del quotidiano "Avvenire": l'ennesima prova del tentativo in atto, da parte di certi ambienti, per tappare la bocca a coloro i quali, cattolici e laici, vogliono difendere la legge 40 in quanto legge per la vita, per la famiglia e per la scienza, per cui è indispensabile non andare a votare». E, in un comunicato sottolineano: «Ogni parola espressa nell'editoriale di Boffo dimostra invece quanti trucchi e quante menzogne si possono inventare per sostenere un sì senza ragioni». I parlamentari esprimono quindi «tutta» la loro «solidarietà al direttore di "Avvenire" e a quei quotidiani italiani che con equilibrio danno spazio a tutte le posizioni in campo». La protesta dei parlamentari di "Non votare" nasce da una dura nota del segretario del partito Radicale contro l'editoriale di ieri di Boffo. «È sconcertante per volgarità e virulenza, ma certo emblematica di un clima, di un'atmosfera, di un "animus", l'aggressione a cui si è oggi abbandonato il direttore di "Avvenire" contro il professor Michele Ainis, con tanto di velata minaccia-avvertimento nei confronti del direttore de "La Stampa" Marcello Sorgi», scrive infatti Capezzone, al quale dà manforte il ds Franco Grillini. Quest'ultimo arriva ad esprimere il «sospetto» che l'attacco al quotidiano torinese «sia in realtà da riferire alla corsa per le poltrone della Rai». Un'emerita stupidaggine.
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