ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su Avvenire
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Mercoledi 17 dicembre 2003

Da Milano Giulio Isola


PROTOCOLLO D’INTESA Il documento sottoscritto al Viminale. Istituito anche un osservatorio che verificherà il rispetto degli impegni. Nel 2002 aumentate del 145% le somme erogate dal Comitato di solidarietà

 

Racket e usura Prestiti facili a chi non cede

Le banche avranno un occhio di riguardo nei confronti delle aziende che resistono alla mafia


 

Prestiti bancari agevolati a chi si oppone al racket dell'usura e un osservatorio per verificare l'andamento delle convenzioni tra istituti di credito e Confidi, i consorzi tra piccole e medie imprese per accedere ai finanziamenti con più facilità e garanzie. Sono questi i cardini del protocollo d'intesa antiusura siglato ieri al Viminale tra ministero, Abi, associazioni di categoria, coordinamento nazionale Confidi e istituzioni antiracket. Un'importante occasione che ha consentito anche di presentare il bilancio 2002 delle somme erogate dal Comitato di solidarietà delle vittime dell'usura. «Significativo» è stato definito l'incremento del 145% delle somme erogate, per un totale di oltre 19 milioni di euro. Le regioni che hanno ricevuto gli aiuti più cospicui sono Sicilia, Calabria e Puglia. Quanto all'anno in corso sono stati finora erogati 16 milioni di euro.

E con l'accordo appena firmato aumentano le possibilità per i piccoli imprenditori di ottenere prestiti agevolati proprio grazie alla «clausola antiracket» che impegna le banche ad avere un occhio di riguardo nei confronti delle imprese che si sono opposte alla mafia. «Questo documento sicuramente non resterà una dichiarazione di buoni propositi, ma attraverso le verifiche periodiche - ha assicurato il commissario straordinario antiracket e antiusura, Rino Monaco - si tradurrà in una tutela concreta dell'economia sul territorio». A far da garante sarà infatti l'osservatorio che si riunirà ogni quattro mesi per monitorare la situazione.

D'altra parte l'obiettivo è proprio quello di «promuovere lo sviluppo - ha spiegato il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano - e aumentare la forza contrattuale degli operatori economici vittime di usura e racket nei rapporti con il mondo creditizio». Ma non solo: le banche, in base al protocollo, si impegneranno a non considerare pregiudizievole né la condizione di «protestato» per le richieste di finanziamento avanzate da operatori economici a rischio di usura, né quella di «vittima di racket» per l'accoglimento delle richieste di finanziamento provenienti da un operatore economico che si oppone alle pressioni della criminalità.

«La cosiddetta "clausola antiracket" è molto importante - ha ribadito il presidente onorario della Federazione antiracket, Tano Grasso - perchè offre una forma di tutela alle imprese che decidono di operare in terra di mafia, senza convivere con essa». Soddisfatto per la firma del protocollo anche il direttore generale dell'Abi, Giuseppe Zanda, che ha definito quello di ieri «un giorno importante», il momento in cui si è «passati dalla fase in cui le idee si mettono a fuoco, a una in cui si riesce a organizzarle in modo stabile».

Per Confagricoltura, infine, si tratta del «primo vero tentativo di coniugare le esigenze economiche delle imprese con la necessità di combattere i fenomeni di malavita organizzata». E le condizioni previste per accedere ai prestiti «rivestono significativa importanza anche per le imprese agricole, soggette a una forte esposizione finanziaria con difficili condizioni di accesso al credito».


    

 

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