ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su Avvenire
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Sabato 18 settembre 2004

Dal Nostro Inviato A Nazareth Giovanni Grasso

 

Politici pellegrini in Terra Santa

 Una trentina tra deputati e ministri sulle orme del Gesù storico. Giovanardi: un viaggio di pace


 

Tre pullman colorati imbarcano più di cento pellegrini davanti alla Basilica dell'Annunciazione. Destinazione: il lago di Tiberiade. Il gruppo, affiatato, potrebbe essere quello di una qualsiasi parrocchia italiana: cappellini bianchi, magliette, camicie a maniche corte, zainetti, videocamere, voglia di pregare, cantare, conoscere e anche di ridere. Scene come queste ripetevano decine e decine di volte al giorno fino a qualche anno fa. Poi l'intifada del 2000 e, a livello più generale, il clima di tensione generato dall'esplosione del terrorismo internazionale di matrice fondamentalista, hanno di fatto decimato la presenza del turismo religioso in Israele, provocando pesanti contraccolpi economici sulla popolazione.

Il gruppo fermo davanti alla Basilica della città di Maria è in realtà formato da una trentina di deputati, accompagnati da coniugi, figli, amici, collaboratori, assistenti parlamentari. Tra loro un ministro, quello di Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi, e un sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano. Ma non ci sono né polizia, né ambasciatori, né cerimoniali di Stato a seguirli nel loro viaggio privato sulle orme del Gesù storico. A scortarli solo le guide dell'Opera Romana Pellegrinaggi, tre sorridenti padri francescani che che non sembrano particolarmente intimiditi dal fatto di dover trattare con degli onorevoli. Nessuna formalità, dunque, nessun protocollo, ma unicamente la volontà di pregare e condividere una forte esperienza spirituale insieme, anche se magari in Parlamento ci si trova spesso su posizioni differenti o addirittura contrapposte. Il drappello parlamentare è formato da 22 deputati di Forza Italia, 2 dell'Udc, 2 di Alleanza Nazionale, 5 della Margherita e un diesse.

Mons. Rino Fisichella, rettore della Pontificia università Lateranense, che guida il pellegrinaggio, ha scelto anche un motto, tratto da una lettera di papa Clemente che alla fine del primo secolo dell'era cristiana raccomandava ai litigiosi membri della comunità di Corinto: «Ciascuno nel suo posto piaccia a Dio, agendo in buona coscienza e dignità».

Il programma del viaggio, che si concluderà martedì prossimo, prevede la visita ai classici luoghi santi del cristianesimo sparsi tra Nazareth, il lago Tiberiade, Betlemme, e Gerusalemme: la casa di Maria, il Monte delle Beatitudini, la grotta della Natività, il Santo Sepolcro, il Getsemani. Ma anche monumenti e siti della tradizione ebraica (Qumran, il Museo dell'Olocausto, la spianata del Tempio) e islamica (la moschea di Omar). Sono previsti degli incontri di natura politica, che culmineranno con quello con il capo dello Stato israeliano, Moshe Katsav, che riceverà i deputati lunedì prossimo. All'appuntamento sarà presente anche il presidente della Camera Pierferdinando Casini, che raggiungerà i deputati a Gerusalemme per l'occasione. Ma per tutti i partecipanti il viaggio nei luoghi di Gesù resta fondamentalmente di natura spirituale e religiosa. Anche se la preghiera e la meditazione possono avere anche una valenza politica. In una terra martoriata dalla violenza e dal terrorismo, ci dice il ministro Giovanardi, «il nostro pellegrinaggio assume la valenza di un viaggio di pace, dialogo e comprensione tra i popoli, le culture e le religioni».


    

 

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