ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Avvenire Martedì 19 febbraio 2002



Impennata del numero di rimpatri nel secondo semestre 2001. Sbarchi diminuiti in Puglia, ma in forte aumento in Sicilia e Calabria

 

Partito il giro di vite contro i clandestini

Input del Viminale alle Questure. Le associazioni: tutela ai rifugiati Retata con 85 arresti in Lombardia Nello Jonio ancora carrette: un aereo della Marina ne avvista una al largo


 

Milano. (A.Pic.) Mentre è in arrivo la nuova normativa sull'immigrazione, l'offensiva anti-clandestini è già partita e il governo esibisce i dati del giro di vite in atto. Sul quale però è già polemica per la presunta violazione di diritti umani. Il raffronto dei dati sull'immigrazione tra il primo ed il secondo semestre del 2001 indica un forte incremento dei rimpatri, sia pur a fronte di un aumento degli sbarchi in Sicilia (+135,4%) e Calabria (+282,8%) ed una diminuzione di quelli sulle coste pugliesi ( - 44,7%). I dati sono stati forniti durante la visita del sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano alla nona zona di Polizia di Frontiera a Bari. Nel numero degli stranieri effettivamente allontanati si è, infatti passati da 33.361 a 42.087. Nel contempo gli stranieri nei centri di permanenza temporanea sono passati da 849 a 713 (-16%). Anche i sequestri sono aumentati, dai 21 veicoli nel primo semestre ai 23 nel secondo e dai 59 natanti nella prima metà del 2001 e ai 76 nella seconda metà. Complessivamente le persone sbarcate in Puglia, Sicilia e Calabria nel secondo semestre del 2001 sono però aumentatate a 11.736 a fronte degli 8.407 della prima metà dell'anno.

Da Bari Mantovano lancia però un allarme sul numero di stagionali autorizzati per il Mezzogiorno, che restano pochi a fronte del passaggio da 13mila a 33 mila, negli ultimi anni, della cifra complessiva ammessa nell'intero territorio nazionale. I numeri ristretti di richieste dal Sud sono stati giudicati indice della tendenza ad assumere manodopera irregolare, e di un ritardato ricorso alle procedure di regolarizzazione.

Ma la pressione sulle nostre coste persiste, ieri un nuovo sbarco di cingalesi è stato registrato in Calabria, sulla costa jonica catanzarese, è il quarto dall'inizio d'anno. Si tratta di un piccolo peschereccio, con a bordo 78 clandestini, che è stato individuato all'alba dai Carabinieri. Ed entra in campo anche la Marina, non ancora con le navi, come prevede un emendamento del governo in corso di approvazione, ma con un aereo Atlantic. Che ha individuato, durante una fase di pattugliamento, un'imbarcazione 50 miglia al largo di Siracusa, con un'altra cinquantina di immigrati a bordo. Mentre in un'altra operazione in Lombardia, al termine di una serie di controlli a tappeto su 1.465 persone, sono stati arrestati 85 extracomunitari, per procedere all'espulsione in tempi brevi, in 224 sono stati accompagnati in questura per accertamenti.

Ed è partito in queste ore un input dal Viminale alle questure a intensificare i controlli e la repressione della clandestinità. Ma è polemica sul giro di vite in atto per le espulsioni. Per l'Arci è in corso una campagna «propagandistica» di espulsioni «indiscriminate» in violazione delle norme a tutela dei rifugiati. E di «violazione del diritto di asilo» parlano anche il Consorzio italiano di solidarietà e Medici senza frontiere.

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