ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Avvenire
(Sezione: Oggi Italia       Pag.     )
Mercoledi 01 febbraio 2006

Da Milano Davide Re

 

 

 Pillola Ru486, bufera dopo le affermazioni di Prodi


 

RU486, il ministro della Salute, Francesco Storace, ha firmato il decreto che modifica le disposizioni del 1997 in materia di importazione di medicinali registrati all'estero e non in Italia. Un giro di vite che negli effetti dovrebbe imporre un deciso alt all'arrivo da oltre confine della pillola abortiva RU486. Niente farmaci da fuori se non assolutamente necessari. Il provvedimento, annunciato lunedì dallo stesso Storace, rischia di suscitare però una nuova scia di polemiche, ieri ulteriormente amplificata dalle dichiarazioni di Romano Prodi, rilasciate durante un'intervista a Radio 24.

«L'aborto è un fatto drammatico, gli strumenti devono alleviare il dramma che in quel momento si compie». Per Romano Prodi l'introduzione della pillola abortiva RU486 «non incide sulla regolamentazione, ma sulla tecnica sanitaria». Per il professore «la parola deve essere data alla scienza» e ha aggiunto ancora «che bisogna vedere cosa fanno a riguardo gli altri Paesi europei».

A Prodi ribatte il capogruppo alla Camera dell'Udc Luca Volontè. «È evidente che Prodi si sta vendendo mani e piedi alle forze più laiciste della sua coalizione. Altrimenti non avrebbe parlato come ha fatto. In tutti i casi è bene che si sappia come la pensa sulla vita, sulla morte, sulla scienza». A Volontè non piace poi il discorso del Professore sulla tecnica sanitaria. «La tecnica sanitaria di cui Prodi sparla è un'arma di morte micidiale per le donne che ne fanno uso». Lo dicono gli studi, per Volontè infatti «la mortalità da aborto chimico è dieci volte maggiore rispetto a quella da aborto chirurgico.

Prodi, dovrebbe informarsi meglio su quella che lui chiama tecnica sanitaria». Sulla stessa lunghezza d'onda dell'esponente dell'Udc anche Alfredo Mantovano di Alleanza Nazionale, attuale sotto segretario agli Interni. «Le modalità di somministrazione della RU 486 - dice Mantovano - pongono seri problemi di compatibilità con la legge 194, e quindi non sono una semplice tecnica sanitaria. La pillola abortiva, poi, dove è stata diffusa, ha inoltre provocato danni consistenti alla salute di chi l'ha assunta, e vi è già una casistica significativa di decessi: anche questo non è qualcosa di liquidabile come tecnica sanitaria». Non è indispensabile che chi aspira a essere presidente del Consiglio conosca nel dettaglio tutto ciò di cui si occupa un Governo.

È però indispensabile che, se prende posizione su un aspetto specifico, sappia di che cosa parla: e Prodi oggi conferma la sua propensione di parlare a vanvera». Contro il provvedimento di Storace e in difesa di Prodi è intervenuta invece Rosy Bindi, responsabile delle politiche sociali della Margherita. «A questo punto Storace si deve assumere la responsabilità - ha detto la Bindi- di vietare l'uso della Ru486», quanto a Volontè e a Mantovano l'esponente della Margherita ribatte: «Solo la cattiva coscienza di chi nasconde, a se stesso e agli altri, la verità può far esprimere giudizi così grossolani come quelli di Mantovano e Volontè. La verità è che la legge 194, con le sue regole e le sue limitazioni, non è aggirata se invece dell'intervento chirurgico la donna assume, sotto controllo medico, un farmaco. La verità è che la destra preferisce drammatizzare il tema dell'aborto, colpevolizzare ulteriormente le donne e scatenarsi nell'insulto gratuito a Prodi perché deve coprire il nulla delle sue politiche per la famiglia e il sostegno della maternità».


    

 

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