ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su Avvenire (Sezione: Pag. ) |
Sabato 01 maggio 2004 |
Da Lecce
Lecce saluta lo studente ucciso
«Un ragazzo che infondeva energia, che credeva nell'amicizia». Hanno commosso i messaggi letti ieri dagli amici di Daniele Caiaffa durante i funerali del giovane. Lo studente universitario di Lecce era stato ucciso il 27 aprile scorso nella cittą di Cluj-Napoca, in Romania, durante una rissa all'uscita da una discoteca. Daniele, figlio di un noto avvocato salentino, era all'estero per partecipare al progetto «Erasmus». Il presunto assassino č anch'egli uno studente universitario romeno, di soli vent'anni. A causare il litigio e l'accoltellamento sarebbe stato un insulto e una reazione spropositata, alimentata da qualche bicchiere di troppo. La chiesa di San Giovanni Vianney traboccava di gente. In molti hanno assistito alla celebrazione fermandosi sul sagrato, in piazza dei Partigiani. C'era chi si faceva il segno della croce, e chi piangeva, disperato. All'interno, a poca distanza da papą Giangaetano, da mamma Rachele, e dai fratelli Giancarlo e Alessandra, distrutti dal dolore, numerosi rappresentanti delle istituzioni, come il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, l'assessore regionale Rocco Palese, il sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone, il prefetto Gianfranco Casilli, il questore Francesco Zonno e il rettore dell'Universitą di Lecce, Oronzo Limone, che ha indetto nell'ateneo una giornata di lutto. Il rito funebre, al quale non sono stati ammessi fotografi e telecamere, č stato officiato dall'arcivescovo di Lecce, monsignor Cosmo Francesco Ruppi. Nell'omelia al vangelo di Luca, il presule ha ricordato che Daniele era partito con gioia per approfondire gli studi. Si č poi soffermato sul «mistero della morte» e sulla sua «imprevedibilitą», una drammatica eventualitą a cui bisogna essere comunque preparati. La cerimonia č stata caratterizzata, infine, dal ricordo degli amici di Daniele, che hanno definito l'amico scomparso «un amico coraggioso, forte, leale e sensibile». Sulla bara i ragazzi hanno posato la maglia azzurra della squadra di calcio nella quale si divertiva a giocare lo studente salentino. Canti gospel hanno salutato Daniele per l'ultima volta.
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