ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Avvenire
(Sezione:  Oggi Italia       Pag.     )
Venerdi 27 maggio 2005

 

 

  

 Mantovano: anche femministe e no global hanno criticato i rischi di nuova eugenetica


 

Arrivano anche da no global e progressisti voci contrarie alle fecondazione artificiale. Lo afferma il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano. «Naomi Klein, autrice di "No Logo" e critica feroce degli abusi delle multinazionali - ricorda Mantovano - ha firmato nel 2001 una petizione del Boston Women Health's Collective, collettivo femminista che si oppone alla fecondazione artificiale, per il divieto di ogni tipo di clonazione umana, compresa quella "terapeutica".

Vandana Shiva, ricercatrice indiana paladina mondiale nella lotta contro gli ogm, idolo del popolo di Porto Alegre, è contraria ad ogni pratica di fecondazione artificiale e di selezione genetica preimpianto». Senza contare «l'impegno in tal senso di due associazioni liberal come la californiana Genetics & Society e l'inglese GeneWatch, protagoniste rispettivamente al Social forum mondiale di Porto Alegre e a Social forum europeo di Londra». Nel 2003, prosegue il sottosegretario, «a Berlino la Genetics & Society e altre realtà legate a Porto Alegre hanno organizzato un importante convegno sui pericoli insiti nelle pratiche di fecondazione artificiale. Il Women's Global Network for Reproductive Rights (rete di circa 2.000 associazioni femministe in ogni parte del globo), negli ultimi anni ha criticato le nuove pratiche di fecondazione artificiale.

Al World social forum di Bombay, nel 2004, una delle più note attiviste per i diritti dei disabili in India, Anita Ghai, ha denunciato i rischi della nuova eugenetica derivante dalla manipolazione 'in vitrò della vita». Mantovano ha anche ricordato che queste e altre informazioni sono già state pubblicate sabato scorso dall'inserto "È vita" di "Avvenire". Queste prese di posizione - sottolinea - accuratamente messe sotto silenzio in Italia da Ds, Radicali e ampi settori dei media, testimoniano come in tutto il mondo anche donne progressiste e gruppi no global si pongano il problema dei rischi connessi alla fecondazione artificiale.


    

 

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