ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su Avvenire (Sezione: OGGI Italia Pag. 6 ) |
Sabato 03 giugno 2006 |
la polemica
Staminali: Mussi precisa, ma è sempre polemica Pera: «Inaccettabile». Mantovano: «Quesiti irrisolti»
Da Roma Michela Gambillara Le "giustificazioni" su "Repubblica" del ministro dell'Università e Ricerca Fabio Mussi, a proposito della sua intenzione, dichiarata a Bruxelles, di superare le chiusure del nostro Paese a livello europeo in merito alla sperimentazione sulle cellule staminali, non spengono le polemiche sull'argomento. Anzi aggiungono nuovo fuoco. Mussi ha spiegato a sua discolpa: «Ho trovato l'Italia in un'imbarazzante situazione di isolamento. E ho provato, credo con qualche successo, a rimetterla sulle gambe dell'Europa». Questa posizione però, precisa ancora il ministro, «non tocca la legge 40. Le norme europee prevedono il rispetto delle legislazioni nazionali, ma non mi sembrava il caso di imporre in Europa una sola legge, la nostra». Ma le parole di Mussi non convincono, tutt'altro. Dall'opposizione, Marcello Pera dichiara infatti la posizione del ministro «assolutamente inaccettabile e comunque improvvida». Incalza Alfredo Mantovano (An): «La presenza del ministro Rutelli in Parlamento non ha sciolto i quesiti sulla politica del governo in merito alle cellule staminali, nè la posizione a proposito della dichiarazione etica sottoscritta a suo tempo». Secondo Riccardo Pedrizzi (An), la lettera di Mussi dimostra che «nel governo è in atto un ipocrita gioco delle parti» e «il presidente del Consiglio Romano Prodi si ostina a mantenere un silenzio assordante e pavido». Non è da meno Luca Volontè (Udc), che commenta: «Non è lecito che un ministro agisca nell'interesse contrario a quello espresso dal Parlamento e dal popolo italiano. E Prodi e Napolitano hanno il dovere costituzionale di agire immediatamente». E per Giorgio La Malfa, segretario del Partito repubblicano « dal problema non si esce senza una dichiarazione formale e univoca del governo italiano». Sconcertata anche Margherita Boniver (Fi), secondo la quale Mussi «ha operato uno strappo nei confronti della tradizionale posizione italiana, che ci vedeva alleati di un Paese fondamentale per l'Europa come la Germania». E nuove "bacchettate" arrivano anche dalla maggioranza. Mauro Fabris, capogruppo dei Popolari-Udeur alla Camera dice infatti: « A questo punto, il ministro Mussi è libero di decidere se intende continuare a far parte di una squadra che poggia la sua ragione d'essere su un programma condiviso da tutte le forze che lo sostengono».
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