ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
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Articolo pubblicato su Avvenire (Sezione: Primo Piano Pag. ) |
Martedi 08 novembre 2005 |
Da Roma Luca Liverani SCONTRO SU PRODI
Berlusconi: parole gravi, media «silenziosi» Opposizione: giusto campanello d'allarme
Un autogol contro il centrosinistra che amministra quasi tutte le grandi città? Macché, è un invito responsabile ad investire in tempo per l'integrazione delle periferie. L'allarme di Romano Prodi sui rischi che la rivolta parigina abbia ricadute in Italia continua a far discutere. Si sorprende Silvio Berlusconi, ma soprattutto perché i media hanno «subito abbassato i toni» sulla sortita del Professore. Il Cavaliere considera assurdo come abbiano messo a tacere dichiarazioni che non possono non essere considerate gravi. Lo riferiscono fonti parlamentari di Forza Italia, in merito all'incontro di ieri ad Arcore con alcuni esponenti azzurri. Il premier avrebbe osservato che in Italia è proprio il centrosinistra a governare la maggioranza delle grandi città e quindi le parole di Prodi vanno contro i sindaci di sinistra. Ma è tutto il centrodestra ad attaccare il leader dell'Unione definendolo catastrofista, menagramo e istigatore a delinquere. L'opposizione lo difende: nessun attacco ai sindaci, è un campanello d'allarme e un'indicazione programmatica. Il diretto interessato torna sull'argomento per precisare e ribadire. «Io - dice Romano Prodi - ho sollevato un problema gravissimo: per decenni c'è stato un grave degrado nelle periferie delle nostre città. Si vive male, non c'è posto per i bambini, vivono male gli anziani e adesso vengono anche a mancare ai sindaci le risorse per poter intervenire». Il dito è puntato contro i tagli della Finanziaria agli enti locali: «Se vogliamo evitare situazioni di ulteriore degrado, dobbiamo mettere tante risorse e tanta attenzione per le periferie delle città». E poi in un'intervista a Newsweek, affronta l'argomento immigrati. Si dice contrario ad una politica che li vuole «buttare a mare». Sollecita una stretta collaborazione con i Paesi di provenienza. Ma la sortita di Prodi sulle periferie non è piaciuta a Marcello Pera. «Io - dice Pera - non farei dichiarazioni di questo genere. Preferirei maggiore prudenza e responsabilità anche perché ci sono delle città in Italia, come Bologna, dove ci sono problemi sociali». Per il presidente del Senato comunque «bisogna evitare di portare in campagna elettorale temi così allarmistici e poco prudenti». Il nodo è il «problema non risolto in Europa dell'integrazione degli immigrati, che se dovesse fallire - conviene Pera - creerebbe fenomeni di ordine pubblico come in Francia». Il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, di An, dice che «nella sua ossessione antiberlusconiana Prodi ha lasciato sul terreno molte vittime di centrosinistra». Secondo il coordinatore di Forza Italia Sandro Bondi le parole del leader dell'Unione sono «un'incitazione a provocare disordini nelle nostre periferie», mentre i disordini di Parigi «mettono in discussione il modello di integrazione del centrosinistra». Anche per Giampaolo Landi Di Chiavenna di An «Prodi adotta la politica del "tanto peggio tanto meglio", di fatto, eccitando irresponsabilmente gli umori della comunità straniera». Per Maurizio Ronconi dell'Udc, Prodi «mette in difficoltà i suoi alleati». No, interviene Piero Fassino, «Prodi è stato male interpretato e le sue parole sono state piegate per fini polemici inutili». Per il segretario dei Ds «Prodi non ha mai detto che in Italia le condizioni di vita nelle periferie sono quelle che si vivono in Francia: ha detto che la vita delle periferie deve essere priorità della politica perché il rischio è che si possano produrre anche episodi analoghi in Italia». «Un giusto campanello d'allarme», commenta Ermete Realacci della Margherita. E il leader dei Dl, l'ex sindaco di Roma Francesco Rutelli, afferma che uno degli obiettivi che la politica italiana deve perseguire quindi è un grande piano per l'edilizia popolare, assieme all'«integrazione multietnica per evitare la nascita di periferie abitate solo da persone di altre nazionalità e religioni». «Nessuna accusa ai sindaci del centrosinistra», assicura Franco Giordano di Rifondazione. Anche il leader dell'Udeur Clemente Mastella condivide la preoccupazione di Prodi: «Occorre un grande sforzo per la qualificazione delle periferie».
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