![]() SOTTOSEGRETARIO DI STATO AL MINISTERO DELL'INTERNO Dipartimento della Pubblica Sicurezza |
Comunicato Stampa |
Nella Cdl tutti devono suonare il medesimo spartito
Da una parte Pierluigi Castagnetti critica la Rosa nel pugno di Boselli per le insolenze che la Margherita è costretta quotidianamente a subire. Dall’altra un componente della Direzione nazionale ed il capogruppo al Senato di Rifondazione Comunista attaccano a testa bassa Prodi e Fassino rei di assecondare le istanze liberiste del presidente di Confindustria, per poi concludere definendo “inaccettabile” il contenuto della lettera che il loro candidato premier ha oggi inviato al Corriere della Sera. Queste dichiarazioni fotografano in modo eloquente i problemi politici strutturali dell’Unione. Se questi sono i rapporti interni della coalizione prodiana in campagna elettorale, cioè quando tutti i partiti ostentano armonia e coesione per evitare di fornire appigli polemici alla coalizione avversa, cosa succederebbe se Prodi e Fassino dovessero assumere un qualsiasi atto di governo, magari su temi impopolari, a fronte dei veti incrociati dei diversi segretari unionisti? Se da parte degli intellettuali progressisti continuassero le pressioni affinché venga affrontato il nodo eutanasia – passando per il testamento biologico – il leader dell’Unione sarebbe nelle condizioni di assumere una qualsiasi posizione, a prescindere dal merito della stessa? E in che modo Prodi ritiene di deliberare sui temi della libertà dalla droga o dei finanziamenti alle scuole non statali? Sulle politiche economiche come potrebbe comporre l’”agenda Giavazzi” con le pulsioni veterocomuniste delle sinistre estreme? A fronte di tutto ciò il centrodestra è nelle condizioni di consolidare il trend positivo che da quale settimana lo vede risalire nelle percentuali dei sondaggi, ma a condizione che non imiti l’Unione. A condizione cioè che da qui al 9 aprile all’interno della Cdl tutti si suoni il medesimo spartito. Se la coalizione guidata da Silvio Berlusconi saprà giocare una partita proporzionale con mentalità maggioritaria, l’Italia vedrà felicemente allontanarsi le ombre cupe di un governo tanto fortemente ideologizzato quanto paralizzato sotto il profilo operativo.
On. Alfredo Mantovano
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