SOTTOSEGRETARIO DI STATO
AL MINISTERO DELL'INTERNO
Dipartimento della Pubblica Sicurezza


Comunicato Stampa

 

 

 

 

 

Maritati non cambia il modo sevaggio di fare politica

 

Il sen. Alberto Maritati mi ritiene responsabile di aver insabbiato l'iter amministrativo avviato dal ministero dell'Interno per verificare ipotesi di condizionamento mafioso nell'attività del municipio di Neviano, guidato dal sindaco avv. Antonio Megha. Ritiene, cioè, che io abbia imposto scelte deviate a qualificati funzionari del ministero dell'Interno. In questo modo mi accusa, neanche tanto implicitamente, di slealtà istituzionale e di usare strumentalmente la mia funzione per fini di partito, favorendo interessi mafiosi collegati a un esponente della forza politica cui appartengo. Al tempo stesso, accusa neanche tanto implicitamente prefetti e funzionari per essersi piegati a mie presunte sollecitazioni (quindi anch'essi di infedeltà e di condizionamenti mafiosi). Se questi fatti fossero veri avrebbero un rilievo penale prima ancora che politico. Mi auguro che l'autorità giudiziaria apra un fascicolo per accertare la fondatezza di tali accuse: traendone le conseguenze di legge, nel caso se ne constatasse la calunniosità.

In attesa, mi limito ad alcune considerazioni:

  • Competente ad avviare l'iter di scioglimento di una amministrazione per condizionamento mafioso è il ministro dell'Interno. E il ministro Pisanu, in data 10.03.04, ha delegato il prefetto di Lecce a nominare la Commissione di accesso per il Comune di Neviano; tale nomina è stata effettuata dal prefetto di Lecce il 16.03.04. Chiedo: se avessi voluto e potuto favorire il sindaco Megha, come mai non sono intervenuto in questa fase, evitando lo stesso avvio della procedura? Non era più logico, se avesse senso l'accusa del sen. Maritati, impedire l'insorgere di una polemica che si è trascinata per mesi (e che dura tuttora)? In realtà, l'ossequio verso l'istituzione che rappresento e la mia dignità mi hanno sempre imposto di rispettare le competenze (politiche e tecniche) di altri, dal ministro dell'Interno al prefetto di qualsiasi città. Sfido il sen. Maritati a dimostrare il contrario.
  • La Commissione di accesso, formata da un viceprefetto, da un funzionario della Polizia di Stato, da un ufficiale dei Carabinieri e da un ufficiale della Guardia di Finanza, ha trasmesso al ministro la relazione conclusiva su Neviano il 26.05.04. Il 3.08.04 il ministero (dipartimento Affari interni e territoriali) ha richiesto ulteriori elementi istruttori, che sono stati forniti il 5.10.04. Identica è la domanda: una così intensa acquisizione di dati è frutto del condizionamento a insabbiare?
  • In data 30.09.04 il sindaco di Neviano si è dimesso e, a seguito dello scioglimento ordinario del municipio, il viceprefetto dott.ssa Lupo ha assunto l'incarico di commissario straordinario: quale migliore garanzia di verifica della correttezza dei pregressi atti amministrativi della presenza alla guida del comune di un funzionario della prefettura di Lecce? Il sen. Maritati, nel momento in cui adopera certe espressioni, dubita anche della correttezza del viceprefetto?
  • In questa legislatura, a conferma della correttezza del ministero dell'Interno, sono state disposte decine di scioglimenti di comuni per infiltrazioni mafiose, prescindendo dal colore politico dei sindaci in carica; cito per tutti il municipio di Lamezia Terme, guidato dal centrodestra e con una popolazione certamente superiore a quella di Neviano. Sfido il sen. Maritati a dimostrare il contrario.
  • A Surbo, nel territorio del collegio elettorale nel quale si è presentato il sen. Maritati, il candidato sindaco del centrosinistra alla prossime comunali è stato assessore nella giunta municipale sciolta per infiltrazioni mafiose all'inizio degli anni 90; è stato condannato nel merito per illeciti amministrativi consumati da assessore di quella giunta: illeciti che, a causa del decorso del tempo, sono poi caduti in prescrizione. Se dovessi usare il metro del sen. Maritati dovrei chiedergli come mai è così interessato del nulla finora è emerso in quel di Neviano e così disinteressato di ciò che di più consistente è accaduto e accade a casa sua, e dovrei riprendere una polemica chiusa da tempo a proposito di Surbo: non lo faccio, perché ritengo che a più di dieci anni di distanza dagli eventi che hanno condotto a quell'esito tanto sia cambiato.

Quello che non cambia è il modo selvaggio di fare politica del sen. Maritati.


Roma, 10 Marzo 2005

 

vedi i precedenti comunicati