Chissà se nel bilancio dell'Operazione Primavera, sbandierata dal ministro delle interviste - e ad interim dell'Interno - Bianco come la chiave di volta della lotta alla criminalità in Puglia, può farsi rientrare anche l'ennesimo assalto al treno nel foggiano da parte di contrabbandieri (il sesto da aprile). Quell'Operazione avrà pur consentito di sequestrare qualche quintale di "bionde", ma a distanza di 4 mesi dalla sua conclusione ciò che resta è la conferma della estrema flessibilità della criminalità organizzata che, dissuasa dal praticare le autostrade, si è convertita alla rete ferroviaria senza incontrare particolari intralci.

Nessun contrasto alla criminalità sarà efficace fino a quando non saranno colpite le fonti finanziarie del contrabbando; fino a quando non saranno moltiplicate le misure di prevenzione patrimoniali, con il sequestro e la confisca dei beni di origine illecita; fino a quando uomini e mezzi non saranno stabilmente impegnati in queste direzioni, invece che essere mandati in giro fra Puglia, Calabria e Campania per le esigenze propagandistiche del ministro dell'Interno e della maggioranza che lo sostiene; fino a quando le Leggi finanziarie, come quella in corso di approvazione, non conterranno misure tese all'effettivo incremento degli organici e delle remunerazioni delle forze di polizia. Ma per tutto questo c'è bisogno di un altro ministro e di un'altra maggioranza.