ALFREDO MANTOVANO
Deputato al Parlamento italiano
RESPONSABILE DI A.N. PER I PROBLEMI DELLO
STATO


Comunicato Stampa

  numero 2 10  ottobre 2000

Mantovano (A.N.) a Bianco: elogiare il governo albanese umilia l'Italia


La straordinaria efficacia di gite come quella di oggi a Corfù del ministro delle interviste - ad interim dell'Interno - on. Bianco sta nel fatto che mentre egli ha incontrato i suoi pari grado greco e albanese e ha tessuto le lodi della legge albanese contro gli scafisti, sulle coste del Salento sono stati fermati dalle forze dell'ordine 88 clandestini, che si aggiungono ai 220 sorpresi ieri, che si aggiungono alle migliaia bloccati nelle ultime settimane, secondo un flusso superiore rispetto al passato. Un flusso che è cresciuto notevolmente dopo la visita a Tirana di Amato di fine luglio 2000, a conferma del grado di inaffidabilità del governo albanese nei confronti del governo italiano.

Gli immigrati fermati, che sono una parte di quelli effettivamente arrivati, sono partiti - piaccia o meno al titolare del Viminale - dai porti albanesi su scafi che nessun ministro albanese dell'ordine pubblico intende nei fatti sequestrare. Sono partiti quasi tutti da Valona: città nella quale l'on. Bianco, non si sa se in piena coscienza, ha annunciato che sarà istituito fra breve un centro internazionale contro i traffici illegali. Che è come se fosse istituito un centro contro la pedofilia a Bangkok..

Se Bianco ha piacere a essere preso in giro da chi è istituzionalmente complice delle organizzazioni criminali albanesi, è faccenda che potrebbe riguardare soltanto lui: se non fosse per la carica che ha e per la funzione che svolge, che trasformano la presa in giro personale in presa in giro di un'intera nazione. Il colmo della beffa è costituito dalla fornitura a Tirana, assicurata da Bianco, di tre elicotteri: dei quali non c'è nessuna necessità, poiché il problema non è quello di vedere chi parte - cosa che già è possibile oggi, con i mezzi a disposizione -, ma di impedire che parta, cosa che non è possibile perché la polizia albanese non ferma nessuno. Alla beffa si aggiunge il disprezzo per la memoria di quanti sono morti vittime degli scafisti: dai tanti clandestini gettati a mare ai nostri finanzieri. Ma per Bianco è più importante farsi fotografare col suo degno collega albanese.

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