ALFREDO
MANTOVANO Deputato al Parlamento italiano RESPONSABILE DI A.N. PER I PROBLEMI DELLO STATO |
Comunicato Stampa |
numero | 18 settembre 2000 |
AN: La Regione Puglia rifiuti cofinanziamenti e collaborazione con le ricerche sulla clonazione La Regione Puglia non dovrà finanziare, neanche parzialmente, programmi di ricerca su qualsiasi tipo di clonazione umana e di utilizzazione o riproduzione di cellule embrionali. Dovrà inoltre rifiutare convenzioni e rapporti con istituti o case di cura che pratichino quelle ricerche, o anche soltanto si limitino a utilizzarne i risultati. E' quanto chiede Alleanza Nazionale con un ordine del giorno presentato al Consiglio regionale pugliese dal consigliere di AN Saverio Congedo, che è stato illustrato oggi a Lecce nel corso di una conferenza stampa dallo stesso Congedo, unitamente agli onn. Alfredo Mantovano, responsabile AN per i problemi dello Stato, e Adriana Poli Bortone, sindaco di Lecce e deputato al Parlamento europeo. L'iniziativa si pone in aperta polemica col ministro Veronesi, il quale dieci giorni fa, seguendo il modello inglese, ha istituito una commissione di studio sulla utilizzazione delle cellule staminali e/o embrionali per finalità terapeutiche, affidandone la presidenza al prof. Dulbecco: e ciò nonostante le direttive e risoluzioni del Parlamento europeo (l'ultima è stata approvata lo scorso 7 settembre), ostili a tale utilizzazione, e i pareri del Comitato nazionale di Bioetica, istituzionalmente preposto a esprimersi in materia. Se il ministro della Sanità dovesse aggirare queste valutazioni negative, AN chiede alla Regione Puglia, per la parte di sua competenza, di rifiutare qualsiasi collaborazione con chi nega in modo così grave la dignità dell'uomo. Ordine del giorno Il Consiglio regionale pugliese Premesso che: In data 7 settembre 2000 il Parlamento europeo in seduta plenaria ha adottato a maggioranza una risoluzione comune sulla clonazione umana, contenente, fra l'altro, la richiesta alle autorità nazionali di escludere gli elementi umani dalla brevettabilità e dalla clonazione. Ciò in coerenza con la direttiva n. 44/1998 dello stesso Parlamento; nella stessa data il ministro della Sanità prof. Umberto Veronesi ha istituito una commissione di studio sulla utilizzazione delle cellule staminali e/o embrionali per finalità terapeutiche, affidandone la presidenza al prof. Renato Dulbecco. Rilevato che: La sacralità e l'inviolabilità di ogni essere umano sono sancite, espressamente o implicitamente, dalle Carte internazionali sui diritti, sottoscritte anche dall'Italia, nonché dalla Costituzione della Repubblica: la dignità dell'uomo implica l'eguaglianza di tutti, a prescindere da condizioni di vita individuali o sociali, inclusa l'età e lo stadio di sviluppo, e l'esclusione di qualsiasi uso strumentale dell'uomo a vantaggio di un altro uomo; ci sono metodi alternativi alla clonazione embrionale per la cura di gravi malattie, come ad esempio l'estrazione di cellule staminali da individui adulti o dal cordone ombelicale dei neonati; è vietato adoperare fondi comunitari per finanziare ricerche sulla clonazione embrionale, poiché, in base alla decisione del Consiglio 1999/167/CE del 25-1-1999, che adotta uno specifico programma di sviluppo tecnologico, "non sarà condotta alcuna attività di ricerca intesa nel senso del termine "clonazione", volta a sostituire il nucleo di una cellula germinale o embrionale con quello della cellula di un altro individuo o con una cellula embrionale o una cellula proveniente da un embrione umano all'ultimo stadio di sviluppo"; la costituzione della commissione di studio da parte del ministro della Sanità, unitamente a talune dichiarazioni dello stesso ministro, provocano seria preoccupazione, perché contrastano con deliberati così chiari da parte delle istituzioni europee, che escludono la necessità di domandare un parere su qualcosa che è già stato qualificato negativamente, e con la presenza in Italia del Comitato nazionale di Bioetica, che proprio ha la funzione specifica di fornire pareri su questa materia (ciò che peraltro è già più volte avvenuto): la preoccupazione è che il ministro della Sanità, e per esso l'intero Governo, adottino in materia, a seguito del parere espresso da una commissione costituita per ottenere una valutazione positiva, decisioni analoghe a quelle del governo inglese; tali questioni chiamano in causa anche la competenza della Regione, per la possibilità che essa ha di cofinanziare progetti di ricerca, ma anche per le ricadute di tale ricerca sul servizio sanitario, sulle differenti destinazioni della spesa;
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