![]() SOTTOSEGRETARIO DI STATO AL MINISTERO DELL'INTERNO Dipartimento della Pubblica Sicurezza |
Comunicato Stampa |
La lotta al terrorismo internazionale come per il contrasto alla criminalità mafiosa
Il provvedimento col quale il gip di Brescia dott. Spanò ha disposto la
custodia cautelare in carcere per terrorismo internazionale ai due indagati
per i quali invece il gup di Milano dott.ssa Forleo qualche giorno fa aveva
deciso la revoca della misura per il medesimo titolo di reato (art. 270 bis
del codice penale) conferma che le perplessità tecniche avanzate nei
confronti di tale sentenza non costituivano un attacco all'indipendenza
della magistratura, bensì un legittimo (e fondato) esercizio di critica.
Conferma altresì che, pur se la lotta al terrorismo non coincide col fronte
giudiziario, non mancano gli strumenti giuridici per affrontarla sotto tale
profilo. Conferma, infine, che se vi è specializzazione del magistrato su un
fronte così delicato e complesso vi è anche efficienza operativa. Il che
vuol dire che l'individuazione del giudicante non va lasciato al caso, ma
che la repressione del terrorismo internazionale deve avere il medesimo
approccio a suo tempo avuto per il contrasto della criminalità mafiosa,
quando furono istituite la procura nazionale e le procure distrettuali
antimafia: una magistratura inquirente, e parallelamente sezioni giudicanti
specializzate (non giudici speciali), appositamente dedicate alla
repressione del terrorismo, costituiscono la condizione per evitare
disorientamenti e incertezze, in una materia nella quale lo spazio per
l'improvvisazione va negato del tutto.
Roma, 1 febbraio 2005
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