Scarcerazioni facili

Mantovano (A.N.): Camere da sciogliere se Governo e Parlamento non sono in grado di fornire risposte

Sulle scarcerazioni facili, sia di detenuti in custodia cautelare, sia di condannati in via definitiva, si continua a fare sociologia senza adottare alcun provvedimento concreto. Si è di fronte probabilmente a responsabilità plurime: di giudici troppo lenti, i quali non tengono conto che i processi con detenuti hanno priorità assoluta e che nel codice esistono gli strumenti per sospendere i termini di custodia cautelare durante il dibattimento; di un governo che da 4 anni non immette in servizio un solo magistrato, dopo aver inutilmente complicato il relativo concorso, e che non spende per strutture e personale; di una legislazione permissiva e lassista (con la quale nulla ha a che fare il "giusto processo"), che la sinistra sino a qualche giorno fa dichiarava intoccabile. Se Governo e Parlamento si mostrano incapaci di compiere qualsiasi passo concreto non vi è ragione, dopo l'approvazione della legge finanziaria, per mantenere in vita questa legislatura. Lo scioglimento delle camere è più dignitoso di interviste nel corso delle quali i ministri del governo Amato raccontano che cosa il centrosinistra doveva fare in 5 anni, e non ha fatto o addirittura ha impedito che si facesse.