La disciplina della fecondazione assistita coinvolge diritti fondamentali della persona, dalla vita alla salute, e della famiglia: è perciò indispensabile il varo di una legge, che è il solo strumento normativo idoneo a valutare in pieno la tutela di quei diritti e il bilanciamento fra gli stessi. Emanare un regolamento sulle linee guida delle strutture di fecondazione pubbliche e private, come ha annunciato ieri il sottosegretario alla Sanità Labate, per la quale il decreto del ministro sarà pronto entro settembre, significa aggirare il Parlamento e realizzare un arbitrio incostituzionale. Significa, di più, disconoscere che la Camera dei Deputati si è già pronunciata, approvando la legge sulla procreazione artificiale oltre un anno fa, mentre il Senato ha votato oltre la metà degli articoli, prima che la sinistra sabotasse il testo. Se il ministro Veronesi intende rispettare il Parlamento, contribuisca a far riprendere la discussione e il voto della legge al Senato e metta da parte i colpi di mano. Diversamente Alleanza Nazionale proporrà alle Regioni governate dalla Casa delle libertà, nei limiti delle loro competenze, di non dare alcuna applicazione alle linee guida elaborate in assenza di una legge.

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