ALFREDO
MANTOVANO Deputato al Parlamento italiano RESPONSABILE DI A.N. PER I PROBLEMI DELLO STATO |
Comunicato Stampa |
numero | 1 | 23 ottobre 2000 |
Mantovano (AN) a Rutelli: quel centrosinistra che ha eliminato l'ergastolo oggi ha il dovere di ripristinarlo Non è in sé scandalosa la decisione - adottata venerdì dalla Corte d'Assise di Palermo - di processare col rito abbreviato i sicari del generale Dalla Chiesa e della moglie, con conseguente impossibilità di applicare l'ergastolo. Né sarebbe scandalosa una decisione analoga da parte dei giudici di Firenze, oggi impegnati nel giudizio per le stragi del 1993. Lo scandalo è che queste decisioni sono permesse dalla "legge Carotti", dal nome del relatore, responsabile giustizia del PPI, contro la quale Alleanza Nazionale si è battuta in Parlamento Dopo che nel mese di luglio i p.m. di Palermo avevano allertato sul rischio-scarcerazioni, il governo ha annunciato interventi rapidi: il che lasciava pensare a un decreto legge; in realtà, ha preferito un disegno di legge, che non è stato ancora approvato. Ma, quand'anche fosse approvato, non risolverebbe il problema, poiché esclude l'abbreviato per i delitti punibili con l'ergastolo in processi di mafia nei quali questa richiesta non sia stata ancora presentata: quelli nei quali la richiesta è già stata avanzata ed è stata positivamente valutata (come a Palermo e a Firenze) resterebbero fuori. Affermare, come fa oggi l'on. Rutelli, "niente sconti a chi commette i reati" suona come una beffa: non può costituire oggetto di un programma per la prossima legislatura, dal momento che da quando governa l'Italia il centrosinistra ha sempre perseguito la direzione contraria, ha voluto la legge Gozzini, continua a difenderla come intoccabile con le sue maglie larghe, attacca ancora la Casa delle libertà per non aver permesso l'indulto, ha varato al Senato l'indultino, e non accelera i tempi per correggere la Carotti, pur avendo davanti cinque mesi di legislatura per farlo. Ricordo soltanto che, prima che il governo presentasse il suo d.d.l., Alleanza Nazionale aveva già depositato una propria proposta di legge, tesa a riportare la situazione a quella interamente antecedente la "Carotti", senza distinzione fra processi di mafia e non, e senza distinzioni tra le fasi del processo.
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