ALFREDO MANTOVANO
Deputato al Parlamento italiano
RESPONSABILE DI A.N. PER I PROBLEMI DELLO
STATO


Comunicato Stampa

  numero 24  ottobre 2000

Mantovano (A.N.): la crescita quantitativa e qualitativa della criminalità dipende dalla cronica carenza di uomini e mezzi delle Forze dell'ordine


Ho presentato un'interpellanza urgente al presidente del Consiglio per sapere, alla luce degli ultimi episodi criminosi, se e quali misure intenda adottare per bloccare, o quantomeno ridurre, il preoccupante incremento della criminalità nella provincia di Lecce.

Si tratta di una crescita quantitativa, come dimostrano la moltiplicazione delle rapine, delle estorsioni, degli attentati finalizzati alla riscossione del "pizzo", delle ritorsioni contro chi non paga, unitamente all'invasione di armi e droga provenienti da oltre Adriatico.

È una crescita qualitativa, per la potenzialità devastante di alcune armi sequestrate (i lanciagranate, che fanno logicamente immaginare aggressioni a mezzi blindati) e per la particolare efferatezza delle modalità di consumazione delle rapine. È l'effetto, tra l'altro, dell'aver volontariamente trascurato il territorio salentino:
se, come accaduto a Castrignano dei Greci, un corteo composto da un escavatore , un "muletto" e una Lancia Tema scorrono indisturbati in un centro abitato mentre i negozi sono aperti, non sono ostacolati da nessuno, distruggono le vetture che impediscono l'assalto alla gioielleria presa di mira e realizzano la rapina, ciò dipende anche dalla cronica carenza di uomini e di mezzi delle unità di polizia, che in provincia di Lecce sono presenti in proporzione ai residenti in quantità inferiore rispetto a tutte le altre province del Sud. Ho segnalato più volte questo squilibrio, documentandolo numericamente, ma il ministro dell'Interno non ha mai provveduto a ridurlo.

Se i delinquenti non sono mai intercettati dopo la consumazione delle rapine è perché non è stato ancora ripristinato per intero quel servizio di elicotteri sospeso a giugno. Se tanti commercianti, artigiani e imprenditori, sottostanno al racket, è perché la medesima carenza di uomini e dimezzi impedisce di svolgere tutte le indagini necessarie per individuare gli estorsori, e di tutelare adeguatamente chi denuncia.

Chiedo quindi al presidente Amato se condivida nei fatti la politica di scellerato abbandono del territorio salentino, perseguita dolosamente dal suo ministro delle interviste, ad interim dell'Interno.

vedi i precedenti comunicati