SOTTOSEGRETARIO DI STATO
AL MINISTERO DELL'INTERNO
Dipartimento della Pubblica Sicurezza


Comunicato Stampa

 

 

 

 

 

ALLEANZA NAZIONALE CHIEDE A VENDOLA DI USCIRE DALL'AMBIGUITA'

 

Mentre a Roma l’Unione prende tempo sul programma, che include le “unioni civili”, a causa delle sue divisioni interne, in Puglia la legge sui servizi sociali che la regione intende varare conferisce all’art. 22 - arbitrariamente, in assenza di una legge nazionale - rilievo giuridico alle unioni di fatto, nelle quali vengono ricomprese le coppie omosessuali. A fronte della proposta di modifica dell’art. 22 da parte della Margherita, l'assessore alle politiche sociali, Elena Gentile, sottolinea che nella sostanza tale articolo non cambierà, e che la variazione riguarderà la forma: le unioni di fatto verranno equiparate alle famiglie di diritto. Accordare un riconoscimento pubblico a forme di unione diverse dal matrimonio significa penalizzare la famiglia, perché mentre la società assume obblighi rispetto ai conviventi di tali unioni, questi non assumono verso la stessa gli obblighi propri del matrimonio. Su questo punto è necessario fare chiarezza. Non è possibile limitarsi a limature formali, al fine di garantire alla giunta una superficiale coesione: è necessario riformulare la sostanza dell’art. 22. Ieri, la critica rivolta dal card. Ruini alla risoluzione approvata dalla UE, che sollecita una equiparazione dei diritti delle coppie omosessuali con quelli delle vere e legittime famiglie, è stata accolta da Rutelli come una tesi quasi ovvia, mentre Barbara Pollastrini, coordinatrice donne DS, si è unita al coro dei vari Capezzone e Grillini per condannare la presunta ingerenza del presidente della CEI. Alleanza Nazionale chiede al presidente Vendola e all’assessore Gentile di uscire dall’ambiguità che fa loro perseguire il medesimo obiettivo – la tendenziale equiparazione delle coppie omosessuali – celandolo sotto la coltre dei formalismi giuridici. Se, come è fortemente probabile, l’esito del confronto all’interno della maggioranza darà questo risultato, AN non dovrà esitare a mobilitarsi per portare all’attenzione dell’opinione pubblica l’ennesimo tentativo di comprimere i diritti delle famiglie pugliesi per soddisfare gruppi di pressione minoritari ma ideologicamente aggressivi. Non mancheremo di ricordare ai pugliesi che il 9 aprile si vota anche su queste scorie ideologiche.



Roma, 24 gennaio 2006

 

 

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