SENATORE DELLA REPUBBLICA


Comunicato Stampa

 

 

 

 

Visco e Prodi in Parlamento a giustificare il polverone

 

In assenza di elementi certi, che verranno fuori dalla indagine giudiziaria in corso, le informazioni di cui il comune cittadino dispone descrivono quanto segue:

  • un mese fa il ministero delle finanze, cioè Visco, fa partire una denuncia alla procura della repubblica per ipotesi di accesi indebiti ai dati fiscali;
  • è solo un caso che questa denuncia cada quando un'altra indagine - quella sulle connessioni fra società di investigazione e responsabili della sicurezza di grandi aziende - non aveva fatto assurgere Prodi al rango di vittima doc;
  • è solo un caso che per l'intera giornata di ieri è sembrato che lo "spionaggio fiscale" riguardasse esclusivamente Prodi e la sua signora: solo dopo la messa in onda dei tg della sera si è saputo che gli accessi indebiti hanno interessato chiunque avesse un minimo di notorietà, inclusi calciatori, attrici e parenti di esponenti del precedente governo;
  • non è però un caso che i primi accertamenti giudiziari non svelino trame occulte o associazioni per delinquere, bensì che qualche decina di impiegati e di finanzieri preferivano guardare illegalmente senza veli gli introiti delle veline piuttosto che guardare legalmente le stesse veline senza veli sui calendari che le ritraggono.

Se questo è il quadro, non Tremonti e Berlusconi, come pateticamente chiede Fassino, ma Visco e Prodi hanno il dovere di venire in Parlamento. E di spiegare come si possa usare uno strumento in sè legale - la denuncia di condotte illecite di dipendenti pubblici - per un fine strumentale: attivandolo secondo le esigenze di un premier in difficoltà, piuttosto che organizzando un sistema effettivo di controlli che vieti di spiare tutti gli italiani attraverso l'anagrafe tributaria in qualsiasi stagione dell'anno.


Roma, 27 ottobre 2006

Sen. Alfredo Mantovano

 

vedi i precedenti comunicati