Deputato al Parlamento italiano
Responsabile di AN per i Problemi dello Stato

L'audizione dei Capi delle forze di Polizia, dedicata ai Corpi speciali, nella seduta odierna della Commissione antimafia, è stata soggettivamente mortificante e oggettivamente inutile. Ciascuno dei responsabili della sicurezza ha un riferimento istituzionale di tipo politico dal quale dipende funzionalmente: si tratta di ministri politicamente omogenei - o nel caso delle Finanze identici - rispetto a quelli che hanno deciso la disarticolazione dei Corpi speciali.

Con tutto il rispetto per i tre interlocutori, e per la forza che ciascuno di loro guida, è veramente ingenuo - per usare un eufemismo - immaginare che potessero dire qualcosa di dissonante rispetto al contenuto della Circolare Napolitano; soprattutto dopo che il Presidente del Consiglio, sentito dalla stessa Commissione, qualche giorno fa aveva cantato le lodi della medesima Circolare. L'imbarazzo manifestato ha raggiunto tali livelli di autocensura che, a domanda, il Capo della Polizia ha riferito di non conoscere quali e quante operazioni sotto copertura sono state disposte, e quanto sono costate (eppure la legge gli affida il compito di autorizzarle!).

Alleanza Nazionale chiede che la Commissione antimafia cessi di essere una passerella per chi la presiede e un esercizio del nulla per chi, facendone parte, per dovere istituzionale segue i suoi lavori. Faccia luce completa sui Corpi speciali, ascoltando il Procuratore nazionale antimafia e i procuratori distrettuali che hanno sollevato le maggiore critiche al loro scioglimento, e sulle ragioni reali che hanno portato alla distruzione di una realtà investigativa invidiata e invidiabile.