Ieri ho presentato una question time al Ministro della Sanità sulla prospettata introduzione della "pillola del giorno dopo". Intendevo conoscere la posizione del prof. Veronesi sui problemi sanitari e giuridici collegati alla diffusione di quello che spesso è più un abortivo che un contraccettivo.
Lavarsene le mani ha dei precedenti tanto illustri quanto poco esemplari.

Nella serata di ieri il prof. Veronesi ha annunciato alla Presidenza della Camera la sua indisponibilità a rispondere. Viene così ulteriormente confermato il disprezzo del Parlamento da parte del Ministro della Sanità. Varerà fra breve un regolamento amministrativo sulla fecondazione artificiale, mentre la legge sul medesimo oggetto è in discussione al Senato; ha costituito una commissione ad hoc per farsi autorizzare alla sperimentazione sulla clonazione; banalizzerà ulteriormente la vicenda abortiva con la "pillola del giorno dopo".

Poiché la distribuzione di un farmaco abortivo al di fuori delle procedure previste dalla legge sull'aborto fa concorrere nel reato di aborto clandestino, (art. 19 della legge n. 194/1978), A.N. denuncerà all'Autorità giudiziaria il Ministro della Sanità che rifiuta persino di rendere conto al Parlamento della sua condotta illecita.