SOTTOSEGRETARIO DI STATO
AL MINISTERO DELL'INTERNO
Dipartimento della Pubblica Sicurezza


Comunicato Stampa

 

 

 

 

PROSEGUE L'IMPEGNO DI MANTOVANO SULLA RETTIFICA DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 56 DEL 2000

 

Alleanza Nazionale in Puglia prosegue il suo impegno per la rettifica del decreto legislativo n. 56 del 2000 sul federalismo fiscale. A tal fine il Coordinatore regionale, on. Alfredo Mantovano, ha sottoposto ai cinque presidenti provinciali del partito un ordine del giorno affinché venga proposto - così come suggerito dal presidente del Consiglio Regionale Mario De Cristofaro - dai capigruppo di AN in tutti i Consigli provinciali e comunali pugliesi, come già fatto dall’on. Ugo Lisi alla Provincia di Lecce. L’ordine del giorno impegna i consigli a segnalare e a promuovere, nelle sedi deputate, l’urgente e necessaria revisione della disciplina posta dal “decreto 56” e dalle relative norme di attuazione. Si riporta di seguito il testo integrale dell’ordine del giorno


Bari, 6 ottobre 2004

 

***************************************************************

 

Ordine del giorno

 

Il Consiglio …,



- considerato che il decreto legislativo 18 febbraio 2000, n. 56, recante disposizioni in materia di federalismo fiscale, dando attuazione alla delega prevista dall’articolo 10, commi 1, 2 e 3 della legge n. 133 del 1999, configura l’adozione di un nuovo sistema di finanziamento delle Regioni a statuto ordinario;

- considerato che il nuovo regime di ripartizione delle risorse finanziarie, in precedenza ancorato alla spesa storica, prevede ora che le risorse assegnate in funzione perequativa dovrebbero essere determinate per ciascuna regione sulla base di meccanismi di calcolo imperniati su quattro parametri: a) la popolazione residente; b) la capacità fiscale; c) la dimensione geografica; d) il fabbisogno sanitario;

- considerato che, in particolare, l’articolo 2, comma 4, del d. lgs. n. 56 del 2000, nell’ambito della prevista compartecipazione delle regioni a statuto ordinario all’IVA, dispone che con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, sentito il Ministero della sanità, d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, sono stabilite annualmente entro il 30 settembre di ciascun anno per il triennio successivo, per ciascuna regione sulla base dei criteri previsti dall’articolo 7, le somme da erogare a ciascuna regione;

- considerato che l’articolo 7 del d.lgs. n. 56 del 2000 dispone che, al fine di consentire a tutte le regioni a statuto ordinario di svolgere le proprie funzioni, di erogare i servizi di loro competenza a livelli essenziali ed uniformi su tutto il territorio nazionale e per tener conto delle capacità fiscali insufficienti a far conseguire tali condizioni e dell ’esigenza di superare gli squilibri socio-economici territoriali, la determinazione delle quote di cui all’articolo 2, comma 4, è effettuata in funzione di parametri riferiti alla popolazione residente, alla capacità fiscale, le cui distanze rispetto alla media dovranno essere ridotte del 90 per cento, ai fabbisogni sanitari e alla dimensione geografica di ciascuna regione, come definiti e determinati dalle specifiche tecniche contenute nel relativo allegato, che reca a tal fine una complessa formula matematica;

- considerato che, in attuazione di tali disposizioni, è intervenuto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 maggio 2004, recante “Determinazione delle quote previste dall’art. 2, comma 4, del decreto legislativo 18 febbraio 2000, n. 56 – anno 2002”, adottato senza che sia stata conseguita l’intesa con la Conferenza Stato-Regioni;

- considerato che il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 maggio 2004 ha determinato un travaso di milioni di euro dalle regioni del Sud a quelle del Nord, (ad esempio, a fronte di una perdita di circa 30 milioni della regione Puglia, la Regione Lombardia ha potuto contare su 48 milioni di euro in più);

- considerato che, da notizie di stampa (M. Bordignon – P. Giarda, “Decreto 56”, errori di applicazione, in Il Sole – 24 ore), parrebbe che vi fossero stati anche errori nell’applicazione della disciplina recata dal d.lgs n. 56 del 2000;

- considerato che nel corso della seduta della Conferenza Stato-Regioni del 10 luglio 2003, durante l’esame dello schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri recante “Determinazione delle quote previste dall’ art. 2, comma 4, del decreto legislativo 18 febbraio 2000, n. 56 – anno 2002”, le Regioni avevano già rilevato la mancata rispondenza dei meccanismi individuati dal d.lgs. n. 56 del 2002 alle loro esigenze e che lo stesso Ministro per gli affari regionali aveva dichiarato che proprio tali meccanismi non si erano dimostrati equi, essendo alcune Regioni più penalizzate di altre, e che il Governo avrebbe valutato la possibilità di modificare i meccanismi in discorso;

- considerato che, con particolare riferimento alla Regione Puglia, il Presidente della stessa, in una nota inviata alle alte cariche dello Stato per richiedere l’intervento del Governo, ha evidenziato che, sulla base dei dati contenuti nel citato decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, proiettati fino al 2013 (anno previsto per l’entrata a regime del decreto n. 56 del 2000) la propria Regione passerebbe da una perdita di 30 milioni di euro per il 2002 ad una perdita di oltre 70 milioni di euro per il 2003, fino ad arrivare ad una perdita di oltre 600 milioni di euro nel 2013 e, per effetto dell’accumulo, nel decennio, sarebbe soggetta a una decurtazione di risorse pari a circa 4 miliardi di euro;

- considerato che, con nota prot. N. 4610/03/2.7.1 dell’8 settembre 2003, il Ministro degli affari regionali, rispondendo alla sopra menzionata nota del Presidente della Regione Puglia, ha concordato pienamente con l’esigenza di una revisione del d.lgs. n. 56 del 2000, ritenendo che tuttavia non vi siano margini per una modifica del decreto di attuazione emanato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, stante l’attuale quadro normativo;

- considerato che la Regione Campania ha proposto ricorso alla Corte Costituzionale per conflitto di attribuzione contro la Presidenza del Consiglio dei Ministri, in relazione alla deliberazione del consiglio dei ministri assunta il 14 maggio 2004 e al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 maggio 2004, recante “Determinazione delle quote previste dall’art. 2, comma 4, del decreto legislativo 18 febbraio 2000, n. 56 – anno 2002”;

- considerato che la Regione Puglia ha proposto ricorso al Tribunale Amministrativo del Lazio per l’annullamento, previa sospensiva, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 maggio 2004, recante “Determinazione delle quote previste dall’art. 2, comma 4, del decreto legislativo 18 febbraio 2000, n. 56 – anno 2002”;

 

impegna …,



a segnalare e a promuovere, nelle sedi deputate, l’urgente e necessaria revisione della disciplina posta dal decreto legislativo n. 56 del 2000 e dalle relative norme di attuazione.


 

vedi i precedenti comunicati