SOTTOSEGRETARIO DI STATO
AL MINISTERO DELL'INTERNO
Dipartimento della Pubblica Sicurezza


Comunicato Stampa

 

 

 

 

 


Dopo aver letto l'intervista che il sen. Alberto Maritati ha rilasciato oggi al Corriere del Mezzogiorno mi permetto di osservare quanto segue:
  • Il sen. Maritati, come l'articolo correttamente ricorda, è stato procuratore nazionale aggiunto antimafia. Sorprende che ignori che il Servizio centrale di protezione non ha alcuna competenza a sorvegliare chi è in detenzione domiciliare: il Servizio ha invece compiti di assistenza e di gestione. Nonostante questo, il medesimo Servizio ha segnalato alla competente autorità di polizia la mancata presenza del collaboratore agli arresti domiciliari appena due ore dopo l'orario previsto per il rientro dello stesso nell'abitazione. Sorprende che ignori che la Commissione sui programmi di protezione, che presiedo, non ha alcuna competenza nel disporre o revocare gli arresti domiciliari: ciò rientra invece nella esclusiva competenza dell'autorità giudiziaria.

  • Il sen. Maritati dice allo stesso quotidiano di avere appreso - da fonti non meglio precisate - dell'allontanamento del Massaro dal domicilio come risalente a due giorni prima di lunedì 4: sono certo che egli ha riferito questa circostanza all'autorità giudiziaria che indaga sul caso prima che alla stampa. Mi preoccuperei seriamente se così non fosse accaduto: non dubito che in tal caso la procura della Repubblica competente vorrà ascoltarlo.

  • Non capita ordinariamente, come ben sa il sen. Maritati, che una informativa del governo sia seguita dalla piena soddisfazione di tutti i gruppi parlamentari (incluso il gruppo dei DS, che aveva opportunamente sollecitato l'informativa col sen. Brutti, e che l'ha commentata con la sen. Stanisci): così è accaduto ieri al Senato dopo la ricostruzione del tragico episodio della S.S. 379 che ho avuto modo di esporre. La lettura obiettiva del resoconto stenografico consentirà di escludere intenti polemici, censure nei confronti di chicchessia, o peggio operazioni di scaricabarile; l'intento e la sostanza erano esclusivamente quelli di esporre analiticamente i fatti, lasciando le considerazioni e i commenti alla personale convinzione di ciascuno. Dispiace che il contesto di unità nel ricordo di chi è caduto per il servizio e di solidarietà alla Guardia di Finanza e alle forze di polizia registri oggi una eccezione in un (unico) senatore della Repubblica


    Roma, 8 novembre 2002

     

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