SOTTOSEGRETARIO DI STATO
AL MINISTERO DELL'INTERNO
Dipartimento della Pubblica Sicurezza


Comunicato Stampa

 

 

 

Lettera inviata dall'on. Alfredo Mantovano all'Assessore regionale alla Sanità e ai servizi sociali della Regione Puglia Salvatore Mazzaracchio avente ad oggetto i problemi del settore oncologico leccese.


 

Roma, 9 aprile 2003

Ill.mo Assessore,

Le scrivo come leccese, e come esponente di un partito che segue con attenzione gli sforzi della Regione Puglia per la razionalizzazione del sistema sanitario. In questo quadro, mi permetto di sottoporLe la questione delle terapie oncologiche praticate sul territorio, e in particolare nel Salento. Credo sia superfluo ricordare l'importanza di una prevenzione seria e di cure tempestive, sia a livello di diagnostica, sia a livello di interventi (quando necessari), sia a livello di terapie in senso stretto: lunghe liste d'attesa per accertamenti, in assenza dei quali non è possibile individuare alcun percorso sanitario, ovvero per cure che vanno prestate in tempi da rispettare rigorosamente, costringono pazienti già duramente provati sul piano fisico e psicologico a disagi personali e familiari derivanti da spostamenti in altre province, anche distanti, o in altre regioni, oltre che a spese che non tutti possono sostenere.

Da tempo, e in varie sedi, si parla della necessità di individuare un polo oncologico articolato e ben organizzato, tale da servire l'intero Salento, e tale da garantire nella parte meridionale della Puglia quell' assistenza cui nella parte settentrionale della regione provvedono altre strutture, a comincia dalla Casa di sollievo della sofferenza, a S. Giovanni Rotondo.

Per la verità, se ne è parlato più nel recente passato che oggi. Ma oggi una soluzione in tal senso è, se possibile, ancora più necessaria, per almeno due ordini di ragioni: a. nel Sud si continua a registrare, in rapporto alla popolazione, un numero minore di tumori, perché minori sono i fattori di rischio oncogeno, e tuttavia il livello di sopravvivenza dei pazienti è inferiore rispetto a chi vive al Nord; b. l'incidenza di patologie tumorali nel Salento è tuttavia più elevata rispetto a quella di zone limitrofe.

A Lecce, come è noto, nella medesima area nella quale sorge l'ospedale Vito Fazzi, esiste una struttura autonoma e a più piani, che è stata progettata e realizzata (a partire dal 1973!) per costituire il riferimento principale dell'oncologia nel Salento. Tale struttura, che altrove sarebbe indispensabile costruire ex novo, è però utilizzata solo in minima parte, al seminterrato e al piano terra, e solo per la radioterapia (con mezzi peraltro insufficienti alle effettive esigenze). La Regione Puglia, una volta definiti vari contenziosi, aveva redatto, per la piena funzionalità dell'edificio, un progetto di adeguamento e di completamento per l'importo complessivo di circa 12 milioni di euro, a sua volta inserito nei finanziamenti ai sensi dell'art. 20 della legge n. 67/1988: ciò consentirebbe di munire la struttura di 140 posti letto. Dopo il varo del piano di riordino ospedaliero, tuttavia, non si sa nulla sull'esito di tale percorso.

Con una delegazione salentina di Alleanza Nazionale ho visitato nelle settimane passate le strutture sanitarie della provincia di Lecce, dopo la sistemazione voluta dal piano di riordino ospedaliero. Al tempo stesso, ho verificato positivamente la possibilità di una convenzione fra strutture operanti sul territorio, a cominciare dall'ex azienda ospedaliera V. Fazzi, e la Casa di sollievo della sofferenza, di S. Giovanni Rotondo, proprio con riferimento alla prevenzione e alla cura delle patologie tumorali: tale convenzione potrebbe porre le basi per realizzare quel progetto più ampio sul polo oncologico, cui prima facevo cenno.

Ho letto, in una Sua intervista pubblicata circa un mese fa, del Suo interesse per una ipotesi del genere, purché fosse in qualche misura da me "ufficialmente" sottoposta alla Sua attenzione. Per questo Le chiedo un incontro teso ad approfondire, nel modo il più possibile concreto, e - se ce ne sono le premesse - con scadenze precise, le tappe per la costituzione al "V. Fazzi" del polo oncologico salentino, sia - nelle more - l'ipotesi di una convenzione con S. Giovanni Rotondo. In attesa, voglia gradire i più cordiali saluti

 

Alfredo Mantovano

 


Ill.mo Cons. Salvatore Mazzaracchio
Assessore regionale alla Sanità e ai servizi sociali
Giunta della Regione Puglia
Via Capruzzi, 212
70124 Bari

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