ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DELLA SERA
(Sezione:  CRONACHE    Pag.   18  )
Giovedì 17 ottobre 2002

Fiorenza Sarzanini

Il capo della polizia: resta il pericolo brigatista

Firenze, l’allarme di De Gennaro
«Stiamo valutando l’ipotesi di sospendere l’effetto dei patti di Schengen»


 

ROMA - Una contestazione interna nei confronti dei leader del movimento che potrebbe sfociare in manifestazioni di violenza. E’ uno dei pericoli paventati dal capo della polizia Gianni De Gennaro in vista del Forum Europeo previsto a Firenze dal 6 al 10 novembre. Davanti al comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti, il prefetto traccia la mappa dei gruppi più violenti dei cosiddetti No Global e disegna i possibili scenari. Il rischio, avverte, arriva da quelle fazioni estreme che si muovono senza guida, ma anche da chi non si riconosce più nella strategia operativa dei capi. «Si tratta di una minoranza - chiarisce - che potrebbe arrivare dall’Italia e dall’estero». Da qui la decisione di sollecitare il governo a chiedere la sospensione temporanea del trattato di Schengen. «E’ una misura - spiega De Gennaro - che stiamo valutando». In realtà la decisione sembra già presa. Così come avvenne durante il G8 di Genova del luglio 2001, ai valichi saranno effettuati controlli mirati su chi entra in Italia. Un provvedimento che ha provocato l’ira degli organizzatori e li ha convinti ad abbandonare il tavolo delle trattative guidato dal prefetto di Firenze, Achille Serra.

La preoccupazione dei responsabili della sicurezza è fin troppo evidente, anche perché si stima che per il corteo contro la guerra fissato per il 9 novembre, arriveranno in città circa 150 mila persone. Le associazioni partecipanti fanno sapere che il loro lavoro va avanti, ma su questo punto proprio Serra è stato categorico: se entro tre giorni non sarà ripreso il dialogo, porrà il problema al comitato nazionale presieduto dal ministro dell’Interno, Giuseppe Pisanu, che a quel punto dovrà decidere se autorizzare le manifestazioni. Martedì prossimo il titolare del Viminale risponderà alle interrogazioni parlamentari presentate nelle ultime settimane. E in quell’occasione fornirà i numeri definitivi sugli uomini impiegati per tutelare l’ordine pubblico. Si parla di almeno 5 mila agenti. Oggi toccherà invece al sottosegretario Alfredo Mantovano illustrare alla Camera la posizione del governo sulla «chiusura» delle frontiere. A chiederlo è stata la parlamentare di Rifondazione Comunista Graziella Mascia.

«L’allarme è alto - spiega De Gennaro - ma Firenze non sarà una nuova Genova perché non ci saranno zone rosse da proteggere, né capi di Stato da tutelare. La decisione di ripristinare i controlli ai valichi è stata presa proprio per garantire che tutto si svolga in modo sereno e pacifico». «La ripresa della trattativa - aggiunge al termine dell’audizione il presidente del Copaco, Enzo Bianco al termine dell’audizione - mi sembra la strada migliore per riuscire a garantire lo svolgimento pacifico del Forum. Le forze dell’ordine stanno compiendo un’analisi attenta dei vari soggetti che operano nell’area dell’antagonismo e vi è la percezione delle differenze di comportamento tra coloro che hanno un atteggiamento di contestazione violenta e una sparuta minoranza che invece ha in mente azioni violente».

Bianco si sofferma anche sull’analisi fatta dal capo della polizia sui rischi di una ripresa del terrorismo brigatista: «C’è preoccupazione in vista di un autunno "caldo" dal punto di vista sindacale e perché sono state le stesse Brigate Rosse a manifestare l’intenzione di compiere nuovi attentati». Un clima di fermento che agita gli addetti alla prevenzione e alla sicurezza.


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