LECCE - Il candidato del Polo alle suppletive di Gallipoli era sbagliato e la Cdl deve chiedere scusa alla gente. Alfredo Mantovano, sottosegretario all'Interno e leader regionale di An, gela Forza Italia che per il 2006 vuole ricandidare Vincenzo Barba nel cOllegio di Gallipoli e chiede a Raffaele Fitto di convocare presto l'assemblea dei quadri dirigenti che sosterranno le Regionali. Ma, per la prima volta, Mantovano spiega perchè non hasostenutQ personalmente Vincenzo Barba e s'arrabbia con Forza Italia per aver annùnciato la candidatura del petroliere anche alle Politiche del 2006.
IL CONFLITTO DI INTERESSE - Dice: «Come negli altri collegi nei quali si è votato per le elezioni, anche a Gallipoli-Casarano il centro destra ha perso. Ha perso con un distacco di gran lunga superiore a quello registrato nelle politiche del 2001; ha perso per errori, connessi pure alla scelta del candidato, che dovrebbero essere approfonditi insieme e serenamente dai partiti della éoalizione, piuttosto che affrontati con dichiarazioni che si incrociano sui mass media, e che sono noiosamente identiche a qUelle che hanno commentato la sconfitta alle ultime amministrative. E' il caso di affrontare la riflèssione sul passato, recente e meno recente, e di non limitarsi ad annunciarla, senza che poi segua concretamente». Mantovano chiede a Fitto di convocare l'assemblea della Cdl, a cominciare dai parlamentari e dai consiglieri regionali. «Intendiamoci: se non lo ritenesse utile, An proseguirà il suo lavoro senza problemi. Al tempo stesso non bisogna perseverare nell'errore». Raggiunge: «Certamente si persevera nell'errore se si continua a ripetere, all'indomani di una sconfitta così pesante e a campagna elettorale conclusa, che il candidato scelto per il collegio 11 era il migliore: a tal punto che alla prossima sarà ricandidato..Personalmente ho evitato di intervenire sulla indicazione del concorrente dell'onorevole Ria: l'essere stato quel concorrente il principale sponsor di D'Alema nella campagna elettorale del 2001 mi poneva in un evidente, imbarazzante e non voluto conflitto di interessi, al quale sarebbe stata ricondotta qUalsiasi critica. Per la medesima ragione non sono andato a sostenere quel candidato prima del voto: credo che anche in politica non si possa rimproverare nessuno se tenta di rispettare un minimo di dignità personale».
BASTA CON L'IPOCRISIA - Il leader di An spiega: «Peraltro, avendo perso nel 2001, non vedo quale contributoaggiuntivo avrei potuto portare; né in questa. circostanza è mancato l'apporto di An, che è' stata presente continuativamente con esponenti di assoluto rilievo comel'oli Bortone e il presidente provinciale Congedo. Ma adesso basta! Basta anzitutto con !'ipocrisia. Non è vero che il cOllegio 11 era inelùttabilmente di sinistra. Non lo era. nel 2001: se all'epoca il centro destra avesse conseguito nella sola città di Gallipòli il risultato oggi ottenuto dall'attuale candidato della Cdl così come era accaduto per le elezioni àf Municipio l'esito complessivo sarebbe stato diverso; ma non è andata cosìperle ragioni a tutti note (e delle quali qualche diri
genti di F.I. dovrebbe ricordarsi). Né è vero, alla luce del rispetto dovuto alla gente' che vota, che il candidato presentato era il migliore possibile. Il verdetto degli elettori impone di riconoscere con onestà che per Casarano e Gallipoli abbiamo sbagliato, che per questo dobbiamo chiedere scusa alla gente, che dobbiamo ritrovare le ragioni che hanno motivato in passato il successo del centrodestra, che è indispensabile identificare i problemi della vita quotidiana delle persone e le soluzioni che la politica può ipotizzare, e che la scelta dei
candidati alle prossime elezioni, a cominciare da quelle regionali, va orientata in base alla credibilità di chi propone sé stesso per perseguire quelle soluzioni». Mantovano conclude: «Rinnovi» al mio partito e ai partner della coalizione l'invito a guardare ai problemi concreti. L'avvio può coincidere proprio con l'assemblea che' prima proponevo, alla quale dovrà seguire il confronto fra le nostte proposte
(che ovviamente vanno concordate) e la gente che lavora, che fa volontariato, che rappresenta categorie produttive. Evitando di continuare a considerare risorsa politica chi è stato (per altri) più o meno consistente risorsa di sostegno elettorale».