ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
(Sezione: IN PRIMO PIANO    Pag  3   )
domenica 4 gennaio 2004

Cristiana d'Alesio

L'INTERVISTA

 

Mantovano: pronto a parlare col magistrato


 

La dichiarazione del sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, che chiama in causa il presidente dei ds Massimo D'Alema nella vicenda della Banca 121, ha attirato l'attenzione del sostituto procuratore presso il Tribunale di Trani Antonio Savasta. Il pm, che coordina l'inchiesta sui titoli emessi tra il 1999 e il 2001 dall'istituto di credito salentino, ieri dalle pagine del Corriere del Mezzogiorno ha esortato il sottosegretario a riferire su ciò che eventualmente sia di sua conoscenza. "Se il magistrato ritiene che, in ciò che ho detto o in ciò che potrei dire, ci possa essere qualcosa di interessante ai fini delle indagini che sta svolgendo è ovvio che sono disponibile in qualsiasi momento a presentarmi davanti a lui". Risponde così il vice di Pisanu all'esortazione del pubblico ministero e ribadisce: "Il mio discorso è esclusivamente di natura politica". Mantovano afferma di non aver presentato alcuna denuncia e di non aver intenzione di farlo nei confronti del suo rivale nella campagna elettorale di tre anni fa nel collegio di Gallipoli. "Così come non ho promosso nessuna inizitiva giudiziaria contro D'Alema all'indomani delle elezioni politiche del 2001, così oggi non ho nessuna iniziativa da avanzare in sede giudiziaria. Il mio è un discorso che si muove in un ambito politico e chiama in causa solo responsabilità politiche".

Poi aggiunge: "E'chiaro che se un magistrato ritiene opportuno sentirmi sono pronto. Anche se non so quale utilità possano avere le mie dichiarazioni e, soprattutto, credo di non potergli dire nulla di ciò che conoscono anche i sassi nel Salento, ma direi in tutta Italia". Il sottosegretario ribadisce a chiare lettere che la sua denuncia è su "come l'intera operazione sia stata seguita sul piano politico e sugli sviluppi che ha consentito". Poi torna a parlare della riunione convocata l'altro ieri in prefettura a Lecce alla presenza del vice direttore di Monte dei Paschi, Giorgio Primavera, Una riunione che è servita a fare il punto sui rimborsi chiesti da l2mila risparmiatori che avevano acquistato i titoli incriminati, i Btp, e sui 1700 esuberi che interessano l'intero territorio nazionale.

"L' incontro - secondo Mantovano - ha segnato una tappa importante in questa vicenda". Poi tira in ballo ancora il nome di Massimo D'Alema, eletto nel collegio di Gallipoli. "Ho preso atto dell'assenza di chi è stato eletto in questo territorio e che forse qualcosa da dire l'avrebbe avuta o l'avrebbe tuttora".

Nel corso della riunione a Lecce Mantovano aveva sottolianeato alla presenza dei giornalisti: "D'Alema ha lamentato l'impoverimento di tante famiglie a basso reddito. E' vero. Ma questo non dipende dal governo Berlusconi, ma da manovre spregiudicate realizzate in passato. Manovre dalle quali Monte dei Paschi per primo prende le distanze. Si è trattato di un uso politico di un istituto di credito - ha detto l'altro ieri in prefettura -i cui effetti negativi vengono pagati dai risparmiatori. E si tratta di manovre che hanno avuto anche effetti nella campagna elettorale per le politiche. Non mi riferisco indistintamente al centro sinistra, ma proprio a Massimo D'Alema da cui non temo querele vista che recentemente ne ha rimessa una nei miei confronti".

Il sottosegretario all'Interno si dichiara, infine, preoccupato per il futuro della vicenda che ha investito Banca 121. "Riscontro analoga preoccupazione da parte del Monte dei Paschi. Spero che il lavoro iniziato sia monitorato anche a livello politico e istituzionale in modo da garantire massima chiarezza e tutela a tutti gli interessati: sia al dipendenti che al risparmiatori".

 

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