ALFREDO
MANTOVANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DELL'INTERNO |
Interventi sulla stampa |
Articolo pubblicato su CORRIERE DEL MEZZOGIORNO (Sezione: IN PRIMO PIANO Pag. 3) |
Sabato 22 gennaio 2005 |
Francesco Strippoli
Legge elettorale, è accordo: addio listino e sbarramento
BARI - Trovato l'accordo sulla nuova legge elettorale. Al termine di una giornata ricca di colpi di scena, maggioranza e opposizione hanno raggiunto l'intesa. Vengono meno i punti controversi. Non ci sarà alcuna soglia di sbarramento sulle liste (come chiedeva il centrosinistra), né il listino bloccato (come voleva il governatore Raffaele Fitto contro una parte della sua stessa coalizione e segnatamente illeader di An Alfredo Mantovano). Per arrivare all'accordo è stata necessaria una lunga giornata di mediazioni, il ricompattamento del gruppo di An con la revoca delle dimissioni' del capogruppo Oronzo Orlando, l'intesa interna alla Cdl, la disponibilità verso il centrosinistra per far cadere l'ostruzionismo. Ci sono ancora dei punti sui quali l'intesa è generica e richiede un approfondimento. Sarà una commissione mista a tentare di sciogliere i nodi e ad elaborare un progetto di legge che mercoledì prossimosarà all'esame dell'aula. La commissione, è composta dal presidente del consiglio Mario De Cristo faro, dal presidente della commissione Affari istituzionali Alberto Tedesco, da Roberto Ruocco (per il governo regionale), da Mario Carri eri (per la maggioranza), da Carmine Dipietrangelo (per l'opposizione). Su tutti la supervisio ne di un luminare in materia, il professòr Agosta, consulente del Quirinale per le materie elettorali. L'accordo prevede l'eliminazione del listino, ovvero l'elenco di candidati eletti automaticamente in caso di vittoria elettorale della coalizione cui sono collegati. Ovvio, dovrà essere congegnato un meccanismo alternativo per assicurare il premio di-mag" gioranza che sarà del 20%. Non è escluso (ma è molto difficile) che si provveda con listini di partito, piccoli serbatoi cui attingere in caso di vittoria. Non ci sarà sbarramento sulle liste per le prossime elezioni; nel 2010 potrebbe essere inserito nella misura del 4%. Lo sbarramento di coalizione viene innalzato; l'accordo dice «almeno al 5%» .Significa che,a parte Fitto e Vendola, sarà difficile vedere altri candidati governatori.E se vi dovessero essere, vedi la lista Mussolini a destra, avranno vita difficile. Inoltre è stato concordato di prevedere il voto di sgiunto (suffragio ad ~n governatore e ad una lista non collegata) e preferenza unica (si vota un solo consigliere). Aumenta a 70 il numero dei consiglieri regionali, secondo le indicazioni dello statuto. Si istituisce la circoscrizione elettorale coincidente con la sesta provincia. La commissione di studi, oltre al tema del premio di maggioranza, dovrà studiare meccanismi per garantire la paritàdi genere nelle liste, l'ineleggibilità di sindaci e presiden ti di provincia, la ripartizione dei resti su base regionale ma garantendo a ciascuna provincia di ottenere i seggi che le vengono assegnati. Entro martedì il testo andrà in commissione. Mercoledì arriva in aula: la legge, se l'intesa regge, sarà pronta tra meno di una settimana. Alla fine della giornata tutti si dicono soddisfatti dell'intesa. Raffaele Fitto esprime un giudizio «assolutamente positivo» e dice di «apprezzare i passi in avanti che tutti hanno voluto compiere». Soddisfatto da Roma si dichiara anche il coordinatore di An Alfredo Mantovano, che giovedì aveva intimato l'altolà a possibili mediazioni al ribasso provocando le dimissioni del capo gruppo, finisce per apprezzare il ruolo giocato dal suo partito e si compiace di «un'intesa sempre opportuna quando si tratta di discutere le regole della democrazia». Il capogruppo ds Sandro Frisullo parla di «ottima soluzione: cade lo sbarramento, viene garantito il pluralismo e questa è la soluzione per la quale ci eravamo battuti». Le dichiarazioni distensive della maggioranza, tuttavia, tradiscono la fortissima tensione della giornata di ieri. Che si è aperta con il ritiro delle dimissioni di Orlando «scaturite - dice una nota ufficiale del gruppo - da una situazione politica poco chiara». Tradotto significa che i consiglieri di An respingono le dimissioni, ma ancor più il diktat pronunciato il giorno prima dal coordinatore. Il quale capisce e si adegua. Poche ore ed entra in campo anche il presidente del consiglio Mario De Cristofaro, An anche lui. Poco prima dell'incontro tra maggioranza e opposizione COnvoca la stampa e presenta la sua «proposta istituzionale» per uscire dall'impasse: sbarramento all'1,5% sulle liste, soglia al5 sulla coalizione,no al listino bloccato, sì ai listini di partito. Neanche il tempo di terminare e i giornalisti vengono convocati dal gruppo di An. Che boccia, prima ancora dell'incontro, la proposta De Cristofaro e illustra la propria. È la proposta che è stata fatta propria dall'intera maggioranza e che viene offerta al centrosinistra. Via il listino e sullo' sbarramento «possiamo trattare». La trattativa c'è stata e la soglia è scomparsa, via libera all'intesa.
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