ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
(Sezione: In Primo Piano   Pag.  3 )
Martedì 10 Settembre 2002

Salvatore Avitabile



Mantovano:«Ecco le volgarità omosex»
Dossier fotografico del sottosegretario sui «Gay Pride». De Cristofaro: Fitto ritiri il patrocinio o sarà rottura con An


 

LECCE — Nei video si vedono ragazzi seminudi che si baciano o si tengono per mano, qualche travestito che fa la linguaccia verso l’obiettivo del cameraman, transex con i seni in mostra o giovani vestiti pochissimo, uomini «travestiti» da preti che celebrano matrimoni tra lesbiche e gay. Tutte immagini del Gay Pride che si è svolto a Roma due anni fa (all’evento di Padova, dello scorso 8 giugno, i gay hanno sfilato in modo più sobrio). Il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano punta l’indice verso quelle «immagini di vergogna». La seconda offensiva di Mantovano contro il Gay Pride degli scandali è partita ieri da Lecce, con una richiesta ufficiale al governatore, preparata dalla segreteria provinciale di Alleanza Nazionale, affinché revochi il patrocinio al Gay Pride di Bari del giugno 2003 e con l’annuncio di una raccolta di firme. Così dopo la lettera aperta a Fitto arriva un’altra pesante bordata, visto che in prima linea, oltre a Mantovano, ci sono il presidente del consiglio regionale Mario De Cristofaro, i consiglieri regionali Roberto Tundo e Saverio Congedo, quest’ultimo anche presidente provinciale di An a Lecce.


I FILMATI - Mantovano e gli altri hanno mostrato ai giornalisti i «video-choc» del Gay Pride che si è svolto due anni fa a Roma, in pieno Giubileo del 2000. Dice Tundo: «An non è sessofobica, non siamo intolleranti verso gli omosessuali. Lo siamo solo contro le volgarità». Ma il dissenso è destinato ad allargarsi in tutta la Puglia perché Saverio Congedo ha chiesto ufficialmente al segretario regionale del partito, Salvatore Tatarella, di convocare una riu- nione con i parlamentari ed i consiglieri regionali per affrontare in modo compatto e diretto la questione Gay Pride in consiglio regionale. Muro contro muro? Pare proprio di sì. Alleanza Nazionale chiede, dunque, a Fitto di revocare il patrocinio e di dedicarsi al programma predisposto dalla Casa delle Libertà a tutela delle famiglie. An raccoglierà in questi giorni le firme di chi è contrario alla decisione del governatore. Si comincerà tra qualche giorno in occasione della festa Tricolore di Taurisano.


PETIZIONE A FINI - Il 18 ottobre prossimo la petizione sarà consegnata a Gianfranco Fini che sarà a Lecce per partecipare alla festa provinciale del partito. Il vicepremier farà valere quelle firme contro Fitto, è questo l’asso nella manica di An. Non si spiegherebbe altrimenti il placet ai suoi «colonnelli» pugliesi. Mantovano punzecchia Fitto. Ed esclama: «Ad una tv salentina ha dichiarato di aver patrocinato l’evento ma di non condividerlo. Beh, non si può patrocinare senza condividere. Fitto ha anche detto di essere cattolico e tollerante. Noi siamo intolleranti solo nei confronti delle volgarità e della politica che dimentica le famiglie». E ancora: «L’iniziativa di An si può qualificare come si vuole, ma non ha alcuna connotazione confessionale: è un’iniziativa laica, di civiltà». Si ferma, poi aggiunge: «Esiste una costituzione fondata sulla natura la quale dice che il matrimonio è tra mamma-donna e papà-uomo e che poi ci sono i figli così come il Signore li manda. La natura quindi si è espressa in un certo modo e non è certo soggetta all’opinione di un con- siglio regionale o, peggio, di un presidente della Regione. Ma se la Regione in qualche misu- ra si è già espressa, noi facciamo esprimere gli elettori e la gente in generale. Ecco perché An ha deciso di promuovere una raccolta di firme, sui banchetti, in mezzo alla strada, nelle feste Tricolori, che saranno consegnate al presidente Fini».


LA CHIESA - Mantovano conclude: «E’ un’iniziativa politica che coinvolgerà la gente sui temi della difesa della vita, della famiglia, temi che hanno costituito oggetto della campagna elettorale anche delle Regionali del 2000, rispetto alle quali il bilancio è molto deludente benché An abbia presentato proposte in tal senso». Glissa sul ruolo che la chiesa potrebbe avere in questa vicenda. Dice: «Io non auspico un suo intervento», ma per Mario De Cristofaro «tra qualche giorno la chiesa si schiererà contro il Gay Pride».


DE CRISTOFARO - Il presidente del consiglio regionale rincara la dose contro Fitto. Ed esclama: «Se non dovesse revocare il patrocinio al Gay Pride, cambieranno i rapporti con An. Perché Fitto non garantisce gli aiuti per quelle mamme che non intendono abortire? Perché non sostiene le famiglie nell’acquisto dei libri? C’è una legge quadro che non è stata mai approvata, invece lui pensa al Gay Pride». An non si fermerà fino a quando il governatore non deciderà la revoca del patrocinio all’evento dell’orgoglio omosessuale. Cosa farà Raffaele Fitto? In Forza Italia c’è chi sussurra: An ha coinvolto Fini per costringere Fitto a revocare il patrocinio al Gay Pride, il governatore potrebbe rispondere i vertici degli azzurri. Intanto la data del Gay Pride a Bari seppure non ancora vicinissima è stata fissata. Il governatore ha dato il suo patrocinio e tutto lascia pensare che difficilmente lo ritirerà come fece invece Francesco Rutelli, in quel periodo sindaco di Roma, in occasione del Gay Pride capitolino. Ma il 2000 era l’anno del Giubileo. La chiesa si mobilitò. Oggi quella pugliese preferisce il silenzio.


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