Salvatore Avitabile
Mantovano:«Ecco le volgarità omosex» Dossier fotografico del sottosegretario sui «Gay Pride». De Cristofaro: Fitto ritiri il patrocinio o sarà rottura con An
LECCE — Nei video si vedono ragazzi seminudi che si baciano o si tengono per mano,
qualche travestito che fa la linguaccia verso l’obiettivo del cameraman, transex con i seni in
mostra o giovani vestiti pochissimo, uomini
«travestiti» da preti che celebrano matrimoni
tra lesbiche e gay. Tutte immagini del Gay Pride che si è svolto a Roma due anni fa (all’evento di Padova, dello scorso 8 giugno, i gay hanno sfilato in modo più sobrio). Il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano punta l’indice verso quelle «immagini di vergogna». La seconda offensiva di Mantovano contro il
Gay Pride degli scandali è partita ieri da Lecce, con una richiesta ufficiale al governatore,
preparata dalla segreteria provinciale di Alleanza Nazionale, affinché revochi il patrocinio al Gay Pride di Bari del
giugno 2003 e con l’annuncio di una raccolta di firme. Così dopo la lettera aperta a Fitto arriva un’altra pesante
bordata, visto che in prima linea, oltre a
Mantovano, ci sono il
presidente del consiglio regionale Mario De
Cristofaro, i consiglieri
regionali Roberto Tundo e Saverio Congedo,
quest’ultimo anche
presidente provinciale
di An a Lecce.
I FILMATI - Mantovano e gli altri hanno
mostrato ai giornalisti
i «video-choc» del Gay Pride che si è svolto due anni fa a Roma, in pieno Giubileo del 2000. Dice Tundo: «An non è
sessofobica, non siamo intolleranti verso gli
omosessuali. Lo siamo solo contro le volgarità».
Ma il dissenso è destinato ad allargarsi in tutta la Puglia perché Saverio Congedo ha chiesto
ufficialmente al segretario regionale del partito, Salvatore Tatarella, di convocare una riu-
nione con i parlamentari ed i consiglieri regionali per affrontare in modo compatto e diretto
la questione Gay Pride in consiglio regionale.
Muro contro muro? Pare proprio di sì. Alleanza Nazionale chiede, dunque, a Fitto
di revocare il patrocinio e di dedicarsi al programma predisposto dalla Casa delle Libertà a
tutela delle famiglie. An raccoglierà in questi
giorni le firme di chi è contrario alla decisione
del governatore. Si comincerà tra qualche giorno in occasione della festa Tricolore di Taurisano.
PETIZIONE A FINI - Il 18 ottobre prossimo la petizione sarà consegnata a Gianfranco Fini
che sarà a Lecce per partecipare alla festa provinciale del partito. Il vicepremier farà valere
quelle firme contro Fitto, è questo l’asso nella
manica di An. Non si spiegherebbe altrimenti il placet ai suoi «colonnelli» pugliesi. Mantovano punzecchia Fitto. Ed esclama: «Ad una tv
salentina ha dichiarato di aver patrocinato l’evento ma di non condividerlo. Beh, non si può
patrocinare senza condividere. Fitto ha anche
detto di essere cattolico e tollerante. Noi siamo
intolleranti solo nei confronti delle volgarità e
della politica che dimentica le famiglie». E ancora: «L’iniziativa di An si può qualificare come si vuole, ma non ha alcuna connotazione confessionale: è un’iniziativa laica, di civiltà». Si
ferma, poi aggiunge: «Esiste una costituzione
fondata sulla natura la quale dice che il matrimonio è tra mamma-donna e papà-uomo e che
poi ci sono i figli così come il Signore li manda.
La natura quindi si è espressa in un certo modo e non è certo soggetta all’opinione di un con-
siglio regionale o, peggio, di un presidente della Regione. Ma se la Regione in qualche misu-
ra si è già espressa, noi facciamo esprimere gli
elettori e la gente in generale. Ecco perché An
ha deciso di promuovere una raccolta di firme,
sui banchetti, in mezzo alla strada, nelle feste
Tricolori, che saranno consegnate al presidente Fini».
LA CHIESA - Mantovano conclude: «E’ un’iniziativa politica che coinvolgerà la gente sui
temi della difesa della vita, della famiglia, temi
che hanno costituito oggetto della campagna
elettorale anche delle Regionali del 2000, rispetto alle quali il bilancio è molto deludente
benché An abbia presentato proposte in tal
senso». Glissa sul ruolo che la chiesa potrebbe
avere in questa vicenda. Dice: «Io non auspico
un suo intervento», ma
per Mario De Cristofaro «tra qualche giorno
la chiesa si schiererà
contro il Gay Pride».
DE CRISTOFARO - Il presidente del consiglio regionale rincara
la dose contro Fitto.
Ed esclama: «Se non
dovesse revocare il patrocinio al Gay Pride,
cambieranno i rapporti con An. Perché Fitto
non garantisce gli aiuti per quelle mamme
che non intendono
abortire? Perché non
sostiene le famiglie
nell’acquisto dei libri?
C’è una legge quadro
che non è stata mai approvata, invece lui pensa al Gay Pride». An non si fermerà fino a quando il governatore non deciderà la revoca del patrocinio all’evento dell’orgoglio omosessuale.
Cosa farà Raffaele Fitto? In Forza Italia c’è chi
sussurra: An ha coinvolto Fini per costringere
Fitto a revocare il patrocinio al Gay Pride, il governatore potrebbe rispondere i vertici degli
azzurri. Intanto la data del Gay Pride a Bari
seppure non ancora vicinissima è stata fissata.
Il governatore ha dato il suo patrocinio e tutto
lascia pensare che difficilmente lo ritirerà come fece invece Francesco Rutelli, in quel periodo sindaco di Roma, in occasione del Gay
Pride capitolino. Ma il 2000 era l’anno del Giubileo. La chiesa si mobilitò. Oggi quella pugliese preferisce il silenzio.
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