Aule vuote, garantiti solo esami e seminari all'esito dell'incontro di Roma sul futuro dei ricercatori. Ma la protesta dà il via alla polemica politica
LECCE - Ieri mattina l'Università si è fermata. Le lezioni in tutte le otto Facoltà non si sono tenute, ma sono stati garantiti esami e seminari. Diverse aule di Ecotekne e del Codacci Pisanelli sono state ugualmente prese d'assalto dagli studenti che hanno trascorso la mattinata a studiare.
DOMANI A ROMA - Le lezioni saranno sospese almeno fino a giovedì. Presidi, docenti, ricercatori e studenti attendono con fiducia il tavolo tecnico al Ministero della Pubblica Istruzione, convocato per domani, e l'incontro di mercoledì tra i rappresentanti della Crui (Conferenza dei Rettori) e la ministra Letizia Moratti. Il motivo è semplice: la Moratti ha manifestato la disponibilità a riprendere le trattative con le Università. Domani mattina sarà convocato il coordinamento dei presidi e dei docenti che ascolteranno il rettore Oronzo Limone il quale relazionerà sugli ultimi sviluppi della vicenda. Se la ministra Moratti dovesse «aprire» alle richieste degli Atenei italiani, a Lecce la protesta potrebbe finire già giovedì.
VENERDI' IN PIAZZA - Ma
per venerdì mattina è stato organizzato un corteo a Lecce dai ricercatori, docenti e dagli studenti. La decisione è stata assunta ieri nel corso di un'assemblea e al questore di Lecce, Giorgio Manari, è stata già presentata la richiesta di poter manifestare per la città. Si partirà alle 9.30 da piazza Napoli e il corteo giungerà a piazza S. Oronzo dove si volgerà un sit in. Ma la manifestazione verrebbe di fatto annullata se Letizia Moratti dovesse soddisfare le richieste dei rettori, a partire dal ritiro del disegno di legge sulla riforma dei docenti. Nel frattempo la protesta nelle Università rischia di diventare un caso politico. Perché se i partiti della sinistra si sono schierati dalla parte dell'Ateneo, Alleanza NazionaIe è molto critica
L'ATTACCO DI AN - Ieri Saverio Congedo, consigliere regionale e presidente provinciale di An (esponente molto vicino al sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano), ha attaccato
duramente il rettore dell'Università di Lecce, Oronzo Limone.
«Il partito cui appartengo, An, ha presentato le sue proposte che immaginano, tra l'altro, la costituzione di due fondi, con risorse adeguate, per la remunerazione dei ricercatori e per finanziare i concorsi a professore associato; al tempo stesso An condivide la fissazione di un limite temporale (8 anni) oltre il quale non si può proseguire a essere ricercatori».
IL METODO - Congedo contesta il metodo della protesta, accusando il rettore di aver avallato e condiviso «la protesta di alcuni - non tutti, e neanche la maggior parte deidocenti - del suo stesso Ateneo:una protesta che non ha affrontato i nodi della questione, ma ha semplicemente e rozzamente proclamato che la riforma Moratti non va bene, e per questo vanno altrettanto rozzamente e - se mi permette - irresponsabilmente bloccate le lezionÌ». Ancora: <
GLI STUDENTI - Per Azione Universitaria, infine, è fallita la riforma voluta dal centrosiI1istra. «Il decreto aggrava una situazione già precaria». Ieri, a Ingegneria, l'associazione «La Sveglia» ha organizzato un'assemblea aperta, stigmatizzato le strumentalizzazioni politiche e confermato la compatezza della protesta per salvaguardare il futuro dell'Ateneo».